Dalle clarisse madri - 9788898435333

Dalle clarisse madri: "Mi ha catturato fin dalla prima poesia, dedicata alla mosca. Un vezzo sinisgalliano oppure un'esigenza di portare su un piano dialogico argomentazioni che parrebbero proibite in poesia? Intendiamoci, parrebbero ai benpensanti che mai dovrebbero aprire un testo di poesia e mai dovrebbero azzardarsi ad esprimere giudizi. Ma la libertà sfocia spesso nel libertinaggio insipido e noioso e allora lasciamoli nella loro insipienza e seguiamo Donadio nel suo viaggio minimo, nelle sue "annotazioni" che sembrano divagare sulla quotidianità con un certo piglio alla Szimborska e che poi però salgono verso le sfere alte, perfino metafisiche, sicché ogni pagina diventa riflessione e adesione a un mondo che da una parte si è avviato al dissesto e alle perdite totali e dall'altra tenta l'aggancio alla risorsa della complicità umanistica."
"Captured me from the very first poem, dedicated to Moscow. Sinisgalliano a habit or a need to bring on a dialogical plan arguments that seem to be forbidden in poetry? Mind you, seem to right-thinking than ever should open a text of poetry and never should dare to comment. But freedom flows often into licentiousness bland and boring and then leave them in their ignorance and we follow David on his trip minimum, in his "annotations" that seem to ramble on daily life with a certain attitude to Szimborska and then rise to high balls, even metaphysical, so that each page becomes reflection and adherence to a world which has started to collapse and total losses and the other tries to hook to the resource of humanistic complicity. "