La nostra rivoluzione: voci di donne arabe - 9788898860548

La nostra rivoluzione: voci di donne arabe: Già nel dodicesimo secolo il filosofo e scienziato arabo Ibn Rushd, meglio noto in Europa con il nome di Averroè, attribuiva la stagnazione dei paesi musulmani alla rigida subordinazione delle donne. Nove secoli dopo è cambiato qualcosa? Molto poco, risponde Zanaz. Eva la peccatrice è ancora sotto stretta tutela maschile e un'interpretazione integralista dell'islam punta a rafforzare questa subalternità elevata a tratto identitario. Ma sono tante le donne del mondo arabomusulmano che stanno cominciando a criticare apertamente questa diseguaglianza di genere, che ha le sue radici non solo nei dettami religiosi ma anche nelle tradizioni culturali. E lo fanno interpellando direttamente il rimosso, i tabù, con una lucidità, un coraggio e un umanesimo sui quali l'Occidente, sempre più tentato da un ritorno al pensiero religioso, dovrebbe attentamente meditare.
Already in the 12th century Arab philosopher and scientist Ibn Rushd, better known in Europe under the name of Averroes, attributed the stagnation of Muslim countries to strict subordination of women. Nine centuries after you changed something? Very little, responds Zanaz. Eva the sinner is still under strict fundamentalist interpretation of islam and male protection aims to strengthen this subordination elevated to sudden identity. But there are many women in the Muslim world that are beginning to openly criticise this gender inequality, which has its roots not only in religious dictates but also in cultural traditions. And they do it by engaging directly the removed, taboos, with lucidity, courage and humanism on which the West, increasingly tempted by a return to religious thought, should carefully ponder.