Iron towns. Città di ferro - 9788898970995

Iron towns. Città di ferro: Sul corpo di Liam Corwen sono tatuati i protagonisti della storia del calcio, Eusebio, Van Basten, Ronaldo. Una storia nella quale ha rischiato di entrare anche lui, che appena maggiorenne esordì in nazionale senza toccare palla. E ora, a distanza di quasi vent'anni, si appresta a chiudere una carriera deludente nella squadra di Iron Town. O, come vorrebbero i suoi abitanti, Iron Towns : antiche roccaforti siderurgiche ridotte a «un labirinto di vecchie officine» scoperchiate, «strane reliquie metalliche», villaggi bruciati, stregati come le brughiere del leggendario regno di Mercia. Con due matrimoni falliti alle spalle e un figlio che vede solo in webcam, il bilancio della vita privata di Liam non è diverso da quello dei suoi amici di sempre, Dee Dee, Goldie, Mark Fala, le donne e gli uomini delle «città di ferro», ormai arrugginite come le ambizioni di una generazione tradita dalla storia, ma caparbiamente in attesa di un riscatto personale e collettivo. Ancora una volta Cartwright ricorre alla metafora del football per narrare mondi scomparsi, quelli di una solidarietà operaia ormai sconfitta e di un calcio sempre più estraneo al suo unico, legittimo proprietario: il pubblico. Mondi ricoperti da uno strato di cenere sollevata da incendi che non hanno mai smesso di bruciare.
On the body of Liam Corwen are tattooed the protagonists of the history of football, Eusebio, Van Basten, Ronaldo. A story in which he risked to enter too, who just came of age made his debut for the national team without touching the ball. And now, almost 20 years later, he is about to end a disappointing career in the Iron Town team. Or, as its inhabitants would like, Iron Towns : ancient steel strongholds reduced to "a labyrinth of old workshops" uncovered, "strange metal relics", burnt villages, bewitched like the moors of the legendary kingdom of Mercia. With two failed marriages behind him and a son he sees only on webcam, the balance of Liam's private life is no different from that of his lifelong friends, Dee Dee, Goldie, Mark Fala, the women and men of the "iron cities", now as rusty as the ambitions of a generation betrayed by history, but stubbornly waiting for a personal and collective redemption. Once again Cartwright uses the metaphor of football to narrate the lost worlds, those of a lost worker solidarity and a football increasingly alien to its only, legitimate owner: the public. Worlds covered with a layer of ash lifted by fires that have never stopped burning.