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Se questa è una donna. Il racconto dell'altra faccia del male

Se questa è una donna. Il racconto dell'altra faccia del male - 9788856635638

Name: Se questa è una donna. Il racconto dell'altra faccia del male
Brand: Piemme
Price: 19.50 EUR
Author: Alvarez Monica G.
ISBN: 9788856635638

di Alvarez Monica G. edito da Piemme, 2016

€ 19.50

Se questa è una donna. Il racconto dell'altra faccia del male libro di Alvarez Monica G.

Informazioni bibliografiche del Libro

Titolo del Libro: Se questa è una donna. Il racconto dell'altra faccia del male
Autore: Alvarez Monica G.
Editore: Piemme
Collana: True
Data di Pubblicazione: 2016
Genere: STORIA D'EUROPA
Argomenti : Campi di concentramento Donne Nazismo
Pagine: 390
Traduttore: Genta Bonelli F.
Dimensioni mm: 220 x 0 x 27
ISBN-10: 8856635631
ISBN-13: 9788856635638

Se questa è una donna. Il racconto dell'altra faccia del male: Umiliate, torturate, maltrattate, denutrite, annichilite dalla violenza, la fame e la paura, gli occhi vuoti e il grembo freddo, le prigioniere dei campi di concentramento e sterminio nazisti hanno strappato a Primo Levi il grido "Considerate se questa è una donna." Ma le recluse non erano le uniche donne in quegli inferni sulla terra. Benché i loro nomi siano meno noti di quelli dei loro sanguinari complici, come Mengele, Himmler, Goebbels, furono molte e non meno crudeli le donne che hanno lavorato nei campi e si sono applicate spesso con più accanimento degli uomini a infliggere torture e morte. Maria Mandel, la "bestia di Auschwitz", amava prendere a calci sul viso i prigionieri. Ilse Koch, la "cagna di Buchenwald", si faceva confezionare paralumi con la pelle tatuata delle sue vittime. Hermine Braunsteiner è responsabile di almeno 200.000 morti. E sono solo alcune. Non tutte erano povere, molte erano spose, madri, lavoratrici. Potevano scegliere. E hanno scelto deliberatamente il male. Per senso del dovere, per obbedienza, "per assaporare", come ha detto una di loro, "il potere, la superiorità, il diritto di decidere della vita e della morte delle detenute." Nessuna di loro si è pentita. Sulle atrocità commesse da queste donne su altre donne la storia è stata a lungo reticente, quasi imbarazzata. Chi dà la vita può scendere all'abiezione più pura senza esservi costretta? Nei ritratti di alcune di loro, la terribile risposta.

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