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Una tragedia italiana. 1943. L'affondamento della corazzata Roma - 9788850236190
di Andrea Amici edito da TEA, 2014
- Prezzo di Copertina: € 12.00
- € 10.20
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Una tragedia italiana. 1943. L'affondamento della corazzata Roma
- Autore: Andrea Amici
- Editore: TEA
- Collana: Saggistica TEA
- Edizione: 2°
- Data di Pubblicazione: 2014
- Genere: STORIA D'EUROPA
- Argomenti : Marina militare italiana Guerra mondiale 1939-1945
- Pagine: 320
- ISBN-10: 8850236190
- ISBN-13: 9788850236190
Una tragedia italiana. 1943. L'affondamento della corazzata Roma: Con i suoi maestosi interni d'acciaio, la corazzata Roma è l'unità più temuta del Mediterraneo. Poco prima dell'alba del 9 settembre 1943, insieme a una formazione navale imponente, lascia il porto di La Spezia. A bordo ci sono oltre duemila uomini. L'armistizio impone il trasferimento delle navi italiane in porti controllati dagli Alleati. Per le Forze navali da battaglia, la guerra non è quindi finita. Mentre la flotta procede in mare aperto, improvvisamente in cielo viene avvistato uno stormo di Dornier. Qualcuno urla: "Sono tedeschi!" È allarme aereo. Una prima bomba cade in mare. Pochi minuti dopo la Roma viene però colpita in pieno e comincia a sbandare. Una seconda bomba la ferisce a morte. Si sente un boato prolungato e in pochi secondi è l'inferno. Dal ponte torce umane si buttano in acqua prima che la nave si capovolga e le trascini con sé. Tra le 1393 vittime di quel drammatico pomeriggio di settembre c'è anche l'ammiraglio Carlo Bergamini, amatissimo dai suoi uomini, l'ufficiale più elevato in grado di tutte le forze armate caduto in combattimento. Ma la storia della Roma non finisce con il suo affondamento. I naufraghi vengono trasportati alle Baleari. Qui le navi saranno internate e i superstiti trasformati in merce di scambio. La loro vita resterà a lungo come sospesa, in difficile equilibrio tra gli opposti interessi di un'Italia spaccata in due, la Spagna e gli anglo-americani.
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Leggendo il ibro ’interesse e a commozione non si spengono mai. Pur essendo il resoconto di molte voci e testimonianze vecchiedi 68 anni, a passionedel’autore fada amalgama edà vita. Il racconto non è mai noioso ed è anzi pienodi fatti storici e cognizioni marinare, ma anchedi emozioni realmente vissute ed emotivamente tramandate. Attraverso il raccontodi Andrea Amici sembradi rivivere ’epoca: ’amordi patria com’era percepito alora (quei poveri marinai che gridavano Viva il Re vedendo affondare a nave!),l’orgoglio italianodi non voler usciredala guerra sconfitti, ildoloredei parenti per tutte quele giovani vite spezzate,ladolorosa attesa e e ‘escamotages’dela signora Ida che è tutte e mammedi figli in guerra. Attraverso un’apparente serenitàdi esposizionedei fatti Andrea arriva a suggerire che a tragedia sia avvenuta solamente a causadel’indifferenza edel’ottusitàdele autorità “competenti” e che a corazzata Roma, costruita con orgoglio e sapienza tecnica nela convinzione che niente e nessuno ’avrebbe potutadistruggere, sia il simbolodeldisingannodel’orgoglio umano edel’inutilitàdela guerra che non risolve mai gli odi e edivergenze tra i popoli. Graziela Morelo