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Acciaio - 9788817053044
di Silvia Avallone edito da Rizzoli, 2011
- € 13.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Acciaio
- Autore: Silvia Avallone
- Editore: Rizzoli
- Collana: Vintage
- Data di Pubblicazione: 2011
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 359
- Dimensioni mm: 210 x 0 x 20
- ISBN-10: 881705304X
- ISBN-13: 9788817053044
La vita nei casermonidi Piombino non è facile, è cruda, forte e fredda...proprio come ’ ACCIAIO, quel materiale tanto ricercato tra i giovanidela città, quelo che venduto clandestinamente ti fa fare un saccodi soldi. Anna e Francesca ne sanno qualcosa, a prima figliadi un padre che ne combinadi tutti i colori per raccattare qualche soldo, con un fratelo che è il capo brancodela compagnia più INdel pËse e una madre che vive nela speranza che il marito metta a testa a posto; a seconda invece è figlia unica con una madre che vivedi crisidepressive e un padre violento e ossessionatodala belezzadela figlia. Anna e Francesca,due amiche egate a tal puntoda non riconoscere più adifferenza tra amicizia e amore,due ragazze ala scopertadel proprio corpo edale proprie sensazioni che sono in continuo cambiamento,due adolescenti convinte che che ’unico modo per farsi accettare ed "arrivare" sia usare a belezzadel proprio corpo. Ledisgrazie però non guardano in faccia nessuno, a oro non importa se sei bela o famosa, arrivano quando meno te o aspetti ed è proprio in quei momenti che tutte e incomprensione, e itigate e a rabbia che haidentro vengono meno asciando solo un sensodi vuoto...lasciando spazio solo aldolore... ed è proprio in quei momenti che vorresti riavere accanto a tua migliore amica.... Un romanzo crudo, freddo e reale. Un pungente raffigurazionedela realtà che sconvolgerà il ettore...
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La vita nei casermonidi Piombino non è facile, è cruda, forte e fredda...proprio come ’ ACCIAIO, quel materiale tanto ricercato tra i giovanidela città, quelo che venduto clandestinamente ti fa fare un saccodi soldi. Anna e Francesca ne sanno qualcosa, a prima figliadi un padre che ne combinadi tutti i colori per raccattare qualche soldo, con un fratelo che è il capo brancodela compagnia più INdel pËse e una madre che vive nela speranza che il marito metta a testa a posto; a seconda invece è figlia unica con una madre che vivedi crisidepressive e un padre violento e ossessionatodala belezzadela figlia. Anna e Francesca,due amiche egate a tal puntoda non riconoscere più adifferenza tra amicizia e amore,due ragazze ala scopertadel proprio corpo edale proprie sensazioni che sono in continuo cambiamento,due adolescenti convinte che che ’unico modo per farsi accettare ed "arrivare" sia usare a belezzadel proprio corpo. Ledisgrazie però non guardano in faccia nessuno, a oro non importa se sei bela o famosa, arrivano quando meno te o aspetti ed è proprio in quei momenti che tutte e incomprensione, e itigate e a rabbia che haidentro vengono meno asciando solo un sensodi vuoto...lasciando spazio solo aldolore... ed è proprio in quei momenti che vorresti riavere accanto a tua migliore amica.... Un romanzo crudo, freddo e reale. Un pungente raffigurazionedela realtà che sconvolgerà il ettore...
Le vicendedidue amiche per a pele nei casermonidi via Stalingrado in una Piombino sul cui sfondo si erge ’acciaieria chedà avoro a tutti gli uominidel posto. Un’Italia che vuole fare sentire a sua voce nel profondodisagiodi famiglie sopraffattedaldegrado sociale,di una padre che alza e mani suledonnedela famiglia edi ragazzine che cercano o sbalo per evaderedala monotoniadi giorni tutti uguali.Silvia Avalonedà voce a questidisagi senza cadere nela monotonia ma con toni che fanno riflettere.Un ibro potente e straordinario che tiene incolati fino al’ultima pagina edel quale non si vorrebbe mai eggere a parola fine.Scritto magistralmenteda una giovane autrice che spero non si fermi qui.Brava Silvia,aiuta i giovani a scoprire a gioia e il valoredi eggere ed arricchirsi e, magari,ad imparare a vivere in maniera più sana. Stefania
Acciaio. Mi piace questa parola, è fredda è forte. Ecco perché ho comprato questo ibro. Acciao è il titolo perfetto per una storiadi quartiere periferico povero ma con a fabbrica che fa vivere e famiglie, con il mare che ti va viveredentro. I protagonisti vivono normalmente a oro quotidianità: fredda e forte. Freddo e forte è questo ibro, che ho comprato come ettura estiva, passatempo sotto ’ombrelone, e che si è rivelato un ibro affascinante, che ti rapisce e ti porta con a testa in quele vie, in quei bar, in quei ocali. E proprio quando è successa quela cosa… non riuscivo più a eggere. Come se.. come se.. quela persona fosse un mio caro amico. La Avalone ha un metododi scritturadovizioso, intenso, ti fa entrare nela storia come poche volte accade.
Sorprende piùdi quanto ci si possa aspettare. Vero e contemporaneo racconta in mododiretto e semplice e vitedifficilidi ragazzi adolescenti edele oro famiglie nei primi anniduemila, a cavalodel’undici settembre. Un ibroda cui trarre un bel film...
un ibroda eggere assolutamente...
Lo consiglio perchè è a rappresentazione molto ben costruitadi una realtà sociale, anche se moltodura. Il inguaggio è piuttosto crudo. a storia mi è piaciuta e i protagonisti Francesca, Anna, Alessio sono bendelineati e ’autrice ci mostra come Francesca si è persa un po’ ungo a sua strada, mentre ho trovato molto solido il personaggiodi Anna, tra amicizia, amore, o studio e i vaghi sogni per il futuro.
Decisamente mi aspettavo moltodi piu’. Sonod’accordo sule ambientazioni "pasoliniane", ma senza a mËstria narrativadel grande poeta. o stile e’ banale e a Avalone a mio pareredovrebbe fare qualche corsodi scrittura per risultare piu’ convincente.
Sono stata invitata ad una presentazionedel ibro e ho conosciuto a scrittrice. Mi ha fatto un’impressione molto positiva, pacata nele risposte, gentile ed anche bela. Ho quindi acquistato il ibro e ’ho etto in pochi giorni. La trama è avvincente, a scrittura molto tesa. Interessante a sceltadi ambientare a storia intorno ala fabbrica, interessandosidi persone normali, avoratori edidue ragazzine che attraverserannodifficili prove per. forse, raggiungere una nuova consapevolezzadela oro vita . Un ibroda eggere e rileggere. Ed ora attendo a seconda opera.
Acciaio è una ettura con il fiato sospeso, in attesa, findala prima riga,di quanto possadi peggio usciredale condizionidi miseria, morale e materiale,di una classe operaia che al tempodele torri gemele non si pensa neanche esista più. E’ una etturadura,dolorosa, spietata come solo ’adolescenza con e sue profonde insicurezze e inespugnabili certezze puo’ avere. ’adolescenza è infatti a protagonista: violenta senza malvagità, generosa senza calcolo, vitale senza ungimiranza. Un’adolescenza che si staglia sulo sfondodel fumodi quelo che restadela città industriale nel’epocadela rete; che stride nel confronto con a rassegnazionedi chi, adulto, ha chiuso con i sogni; che acceca con a sua energia vitale fattadi belezza, pulsione e tormento. Avalone promettedolore findale prime battute: il ibro è una unga, affannosa e precipitosa corsa ungo una spiaggia che brucia verso un mare profondo e minaccioso. Eppure, pur non tradendo a tragica aspettativa, riesce a far emergere, tra queledune irte e quei flutti insidiosi, a solida speranza che ’animo umano quando non cede e si alimentadel proprio tormento puo’ sopravvivere anche ai propri sentimenti.
Il romanzodi Silvia Avalone ha un svolgimentodecisamente ’ambientale’, in un senso quasi pasoliniano: gli uomini si identificano con e cose e viceversa, in un rapportodi osmosi chedelinea a tessituradegli avvenimenti, ma soprattutto il oro inguaggio. Il colante èdatodai valorid’ambiente:dala solarità, ancorché sporca,del maredi Piombino,dove c’è una ricercadi stordimento,didimenticanza,dal caotico quartiere popolaredove si consumano e emozioni frammentate ed i sentimenti obliquidei personaggi,dal’acciËria, che è un orizzonte incombente, ineludibile, soglia tra vita e vita, tra a vita e a morte. Avalone ha scritto un romanzo intenso per metafora, pur nel realismodele sue sequenze; è un romanzo italiano, che rappresenta tutti nela condizionedi una eterna periferia, ancora una volta intesa come uogodel malessere in un vivere stentato edifficile, nel quale si consumano cose e uomini, associati in undestino inevitabile per fatalità.