Trasmigranti. Rappresentazione scenica in due atti - 9788846756220

Trasmigranti. Rappresentazione scenica in due atti: Nel primo atto di questa rappresentazione teatrale la famosa statua in bronzo del Satiro danzante di Mazara del Vallo, rinvenuta nel marzo 1998 durante una battuta di pesca nelle acque del Canale di Sicilia, offre il pretesto per riflettere sui corsi e ricorsi delle migrazioni umane nel tratto di mare che si estende da Capo Bon alle coste della Sicilia. Due pescatori rievocano il recupero della statua: senza presentare motivazioni diverse dall'immediato spirito di solidarietà, il Capitano parla del salvataggio di naufraghi al largo di Kelibia mentre il Pescatore, nella sua apparente ingenuità, riflette in modo più profondo sul dramma delle anime migranti. Il mare evoca la storia: il Marinaio entra in scena e racconta un episodio che ha vissuto, durante la seconda Guerra mondiale, in quello stretto di mare. Nel secondo atto alcuni dipinti di Sean Scully fanno da sfondo all'azione: due madri rivivono l'immortalità della loro tragedia personale che trascende il tempo e lo spazio: entrambe sono morte con il loro figlio. La tessitrice nigeriana le avvolge nella delicata tela della pietà. Alla musica di J.S. Bach è affidato il commento; alla voce di un poeta senegalese, la conclusione.
In the first act of this theatrical performance, the famous bronze statue of the dancing Satyr of Mazara del Vallo, found in March 1998 during a fishing trip in the waters of the Sicilian Channel, offers the pretext to reflect on the courses and appeals of human migrations in the stretch of sea that stretches from Cape Bon to the coast of Sicily. Two fishermen recall the recovery of the statue: without presenting any motive other than the immediate spirit of solidarity, the Captain speaks of the rescue of castaways off Kelibia while the Fisherman, in his apparent naivety, reflects more deeply on the drama of migrant souls. The sea evokes the story: the Sailor enters the scene and tells an episode that lived, during the Second World War, in that strait of sea. In the second act, sean Scully's paintings are the backdrop to the action: two mothers relive the immortality of their personal tragedy that transcends time and space: both died with their son. The Nigerian weaver wraps them in the delicate canvas of piety. J.S. Bach's music is entrusted with commentary; to the voice of a Senegalese poet, the conclusion.