Pordenone ma anche Correggio e Michelangelo. Ediz. illustrata - 9788833670645

Pordenone ma anche Correggio e Michelangelo. Ediz. illustrata: Questo volume è dedicato a Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone (1483/84-1539), uno dei protagonisti della pittura in Valpadana della prima metà del Cinquecento. Dopo l'iniziale periodo di formazione friulano, viene influenzato da Giorgione (affreschi di Vacile e pala di Spilimbergo). Il suo stile diverrà più ampio e drammatico dopo un soggiorno romano (affreschi del duomo di Treviso e del duomo di Cremona). Il confronto con Correggio e Parmigianino è esemplificato dalla cupola di Santa Maria di Campagna a Piacenza e quello con Tiziano in alcune pale d'altare di cui rinnova il tradizionale impianto compositivo. Il saggio che qui presentiamo, scritto da Alessandro Ballarin, grande esperto di pittura veneta del Cinquecento, in punta di stilografica nella primavera-estate del 1989, è rimasto a lungo in una scatola d'archivio. Ripreso in mano nel 2018, dopo aver terminato i sette volumi di testi e tavole del Giorgione, è stato aggiornato e approfondito. La storia di Pordenone, seguita dall'ultima fase dei lavori nel castello dei Collalto a San Salvatore di Susegana nel 1511 fino alla morte avvenuta a Ferrara alla corte di Ercole II nel 1539, ne esce profondamente modificata nella sua fisionomia, rispetto alle due monografie di riferimento, di Caterina Furlan del 1988 e di Charles Cohen del 1996 (in inglese). Soprattutto risultano studiate in modo diverso la foga e l'intelligenza con cui egli si è rapportato ai grandi avvenimenti figurativi del suo tempo, in particolare a Tiziano, a Correggio, a Michelangelo; e nel seguire fino in fondo le circostanze di questi confro
This volume is dedicated to Giovanni Antonio de Sacchis, known as the Pordenone (1483/84-1539), one of the protagonists of the painting in Valpadana of the first half of the sixteenth century. After the initial period of Friulian formation, he was influenced by Giorgione (frescoes of Vacile and shovel of Spilimbergo). His style will become more extensive and dramatic after a Roman stay (frescoes of the Cathedral of Treviso and the Cathedral of Cremona). The comparison with Correggio and Parmigianino is exemplified by the dome of Santa Maria di Campagna in Piacenza and the one with Titian in some altarpieces of which the traditional compositional system is renewed. The essay we present here, written by Alessandro Ballarin, a great expert in 16th-century Venetian painting, at the tip of the fountain pen in the spring-summer of 1989, has remained for a long time in an archival box. Taken up in hand in 2018, after finishing the seven volumes of texts and tables of the Giorgione, it has been updated and deepened. The story of Pordenone, followed by the last phase of the work in the Castle of Collalto in San Salvatore di Susegana in 1511 until his death in Ferrara at the court of Hercules II in 1539, is profoundly modified in its appearance, compared to the two reference monographs, by Catherine Furlan of 1988 and Charles Cohen of 1996 ( in English). Above all, the fog and intelligence with which he has compared himself to the great figurative events of his time, in particular Titian, Correggio, Michelangelo, are studied in a different way; and in following the circumstances of these confro to the full