Nuova poesia americana. Chicago e le praterie - 9788884199904

Nuova poesia americana. Chicago e le praterie: Nel 1961 Nelson Algren pubblica "Chicago: City on the make" (città che si dà da fare, ma anche città che approfitta di ogni occasione per farsi avanti, città col pelo sullo stomaco, etc.) un lungo poema in prosa che si innesta sulla tradizione neo-epica dei poeti attivi a Chicago e nelle città del bacino fluviale che collega i grandi laghi al Golfo del Messico, la primissima frontiera americana. Lo abbiamo scelto come punto di partenza per questa antologia in cui trovano voce gli eredi dei grandi maestri del realismo: Carl Sandburg, Edgar Lee Masters, Kenneth Fearing, Vachel Lindsay, e sopra tutti, il padre dell'epica frammentaria, Ezra Pound, che pur non essendo topograficamente collegabile a queste latitudini, resta una forza imprescindibile per quella che a tutt'oggi è la poesia americana più robusta. Le ricerche e le pratiche letterarie illustrate in questo volume sono le manifestazioni di una resistenza al sopruso linguistico, al ricatto della banalità e al vuoto di significato imposto da una società in cui le potenzialità espressive della parola vengono quotidianamente avvilite e snaturate.
In 1961 Nelson Algren published "Chicago: City on the make" (city that is busy, but also a city that takes advantage of every opportunity to come forward, city with fur on its stomach, etc.) a long prose poem grafting on the neo-epic tradition of poets active in Chicago and the cities of the river basin that connects the great lakes to the Gulf of Mexico, the very first American frontier. We have chosen it as the starting point for this anthology in which the representatives of the great masters of realism find their voice: Carl Sandburg, Edgar Lee Masters, Kenneth Fearing, Vachel Lindsay, and above all, the father of the epic fragmentary, Ezra Pound, who despite not being Topographically connectable to these latitudes, it remains an indispensable force for what is still the most robust American poetry. The literary research and practices illustrated in this volume are the manifestations of resistance to linguistic abuse, the blackmail of banality and the emptiness of meaning imposed by a society in which the expressive potential of the word is demeaned and distorted on a daily basis.