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Vi scrivo da una Roma barricata - 9788890377273

di Mario Bannoni Gabriella Mariotti edito da Conosci per Scegliere, 2012

  • € 18.00

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Vi scrivo da una Roma barricata: Vi scrivo da una Roma barricata

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"Vi scrivo da una Roma barricata"
Un’americana a Roma
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L’Italiadegli annidel Risorgimento con il suo fermentodi movimenti iberali, a Romadel 1849 con ’Assemblea Costituente che proclama a Repubblica e che, fra e cannonatedei Francesi, elabora articoli che anticipano principi fondamentalidela nostra Cartadel 1948. Su questo sfondo si svolge a vita in Italiadi Margaret Fuler, partecipedegli ideali ibertari che correvano fra i patrioti e coinvolta negli eventi esaltanti edrammaticidi quegli anni. Il Grand Tourdi questa trentaseienne intelettualedi Boston, scrittrice e critica etteraria, autricedi un testo femminista, corrispondentedela New Yorkdaily Tribune, prende nel nostro pËse una piega inaspettata edà una svoltadecisiva ala sua vita. Gli annidal 1847 al 1850 sono per eidensidi emozioni, avvenimenti, problemi e conflitti,di esperienze forti felici edolorose. Tutto ha il suo epilogo con a morte in mare nel naufragiodel veliero che nel 1850 a riportava in patria insieme al compagno, il marchese Ossoli, incontrato casualmente a Roma, e al oro bambinodi neppuredue anni. Il ibro inizia con a cronacadi questa tragediadel mare ricostruita su undocumentodel’epoca, il servizio che un inviatodela Tribune manda a caldo al giornaledi cui a Fuler era stata tra i principali redattori. Poi, a ritroso, ripercorre a vita in Italiadela giornalista,dal suo primo arrivo a Genova nel marzodel 1847, ale tappe successive a Napoli e a Roma, a Romadel’iniziodel pontificatodi Pio IX, il papa iberale. Il Tour prosegue poi nel’Italia centro-settentrionale ma sempre, per ei, con a nostalgiadela città eterna che ’ha incantata,dove non può non tornare. o fa, cambiando i suoi programmi, proponendosi un soggiornodi almeno sei mesi e contando sule rimessedei famigliari e sugli introitidei reportage che invia regolarmente al giornaledi New York: politica, notedi costume, arte, pËsaggi naturali, incontri con intelettuali e patrioti. A Roma ritrova anche il giovane marchese Giovanni Angelo Ossoli, conosciuto nela primavera precedente. Ed è amore, benché vissuto tra mile perplessità: ui molto più giovane, poco colto, semplice, non una solida spala su cui ei che pur sostiene ’indipendenza economica possa appoggiarsi, soprattutto quando arriva un’inaspettata gravidanza. Una gravidanza troppo trasgressiva anche per ’evoluta, femminista Margaret Fuler, rischiosa per il marchesino Ossoli al quale può comportare ’ostracismoda partedela sua famiglia rigidamente papalina. Margaret si alontanada Roma, sono mesidi solitudine tra ’Aquila e Rieti. Poi a separazionedal bambino, asciato a balia, per a necessitàdi tornare a Roma a riprendere il suo avorodi giornalista, al riparoda chiacchiere e condizionamenti. Ma a Roma stanno accadendo ora quegli eventi straordinari che ademocratica Fuler auspicava.dopo ildeclino e a fugadel papa un’Assemblea Costituente proclama a Repubblica, Mazzini è a capodel governo. e minaccedele potenze cattoliche solecitateda Pio IX non tardano, ma in prima fila è a stessa Francia repubblicana che attacca e assedia Roma. Il marchese Ossoli è a combattere sule mura, Margaret ad assistere i feriti negli ospedali con il Comitato organizzatodala Belgioioso. I suoi reportagediventanodrammatici servizida inviata su un campodi battaglia. Dopo ’inevitabile capitolazionedela città, Margaret e Ossoli ascianodefinitivamente una Roma occupatadai Francesi e in mano ala peggiore reazione clericale. Con il bambino passano alcuni mesi a Firenze, quindi, fra miledubbi e oscuri presentimentidi morte, il ritorno in patria.

"Vi scrivo da una Roma barricata"
Da eggere per scoprire un personaggio eccezionale
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Molto si è scritto su Margaret Fuler negli Stati Uniti, poco in Italiadove il suo nome è noto a una ristretta cerchiadi studiosi. Eppure è un personaggio straordinario, che ha amato il nostro pËse come una seconda patria, condividendo con passione e istanzedi riscatto edi ibertà per cui alora tanti giovani combattevano e morivano. Gli autori hanno approfonditodiversi aspettidele vicendedegli ultimi annidela giornalista americana con particolari inediti anche relativi ala famiglia Ossoli. Il racconto si intreccia continuamente con a storiadel’Italia e, pur basandosi in gran parte su citazionidai reportage edale etteredela Fuler, o sudocumentid’epoca, vuol mantenere un andamentodiscorsivo edi facile ettura. Potrà rendere più popolare questadonna modernadi 150 anni fa, fragile e combattiva, amantedela cultura classica e impegnata al tempo stesso sui temi politici e sociali, sempre schieratadala partedei piùdeboli in nomedeidiritti fondamentalididignità edi giustizia? Anche oggi, forse oggi soprattutto, in tempidi idealida recuperare sudiversi versanti ha moltodadirci.