Carducci e la rivoluzione. I sonetti di Ça ira. Storia, edizione, commento - 9788849217162

Carducci e la rivoluzione. I sonetti di Ça ira. Storia, edizione, commento: La corona dei dodici sonetti di Ça ira dà voce poetica alle riflessioni di Carducci sul "momento più epico della storia moderna", come egli stesso definì il Settembre 1792 in una nota posta in calce alla prima edizione del poemetto nel maggio 1883. Sullo sfondo dell'opera, il cui titolo riprende le parole del canto che risuonò nelle strade di Parigi, era anche il contrasto di interpretazioni sull'eredità della Rivoluzione francese, che la fase critica dei rapporti italo-francesi aveva riacceso fra moderati e democratici. Superate le asprezze della giovanile esperienza giambica, ma ancora animato da una forte passione civile, Carducci restituisce il senso degli episodi rivoluzionari "senza mistura di elementi personali", adottando una forma metrica del tutto insolita per un tema storico e rielaborando alcuni spunti delle narrazioni di Carlyle, Blanc e Michelet. Nei "settembrini", che inevitabilmente rinfocolarono le polemiche (l'autore replicò nei mesi successivi con una lunga e battagliera prosa apologetica), è riaffermato il valore non soltanto delle idee del 1789, ma anche dei successivi esiti, drammatici e violenti, della Rivoluzione, fino alla luminosa giornata di Valmy (20 settembre 1792), quando anche Goethe, presente all'epica battaglia, volle cogliere, nella vittoria dell'esercito francese, l'inizio di una nuova era per l'umanità.
The Crown of the twelve sonnets of ??a ira gives poetic voice to the reflections of Carducci in "the most epic moment in modern history," as he called the September 1792 in a note placed at the bottom of the first edition of the poem in May 1883. Against the backdrop of the work, whose title echoes the words of the song that rang out in the streets of Paris, was also the contrast of interpretations on the legacy of the French Revolution, that the critical phase of Franco-Italian relations had rekindled between moderates and Democrats. Having overcome the harshness of young giambica experience, but still animated by a strong civil passion, Campbell returns the sense of revolutionary episodes "without mixture of personal items", adopting a metrical form quite unusual for a historical theme and reworking some of the narratives of Carlyle, Blanc and Michelet. In "marooned", which inevitably rinfocolarono controversies (the author replied in the following months with a long and combative prose apologetics), reaffirmed the value not only of the ideas of 1789, but also of the subsequent results, dramatic and violent, the revolution, until the bright day of Valmy (September 20, 1792), when even Goethe, present at the epic battle, wanted to seize, in the victory of the French army, the beginning of a new era for mankind.