I bambini perduti. Il mito del ragazzo selvaggio da Kipling a Malouf - 9788874621392

I bambini perduti. Il mito del ragazzo selvaggio da Kipling a Malouf: I "fanciulli selvaggi" incarnano la speranza di un impossibile ritorno alla natura, a una selvatichezza libera e incontrollata, e interpretano un mito che continua a parlare alle nostre coscienze. Il tema che questo saggio si propone di affrontare si concentra sul rapporto tra l'idea di feral child espressa da Kipling nel celeberrimo personaggio di Mowgli e quella che emerge nelle opere del narratore e poeta australiano David Malouf. Mowgli cela in sé un'idea di conciliazione, ma anche di violento contrasto tra la maturità inglese e l'infanzia indiana del suo autore, sintetizzate in una identità imperiale. Per contro la visione offerta da Malouf è quella di un puer in grado di destabilizzare, di mettere in discussione identità e ruoli imperiali acquisiti come inderogabili. Da un lato, quindi, si analizza un mito coloniale e, dall'altro, una sua sfuggente ed elusiva interpretazione postcoloniale. Matteo Baraldi collabora con il Centro Studi Omeoglotti dell'Università di Bologna occupandosi principalmente di letteratura e cultura australiana.
The "wild child" embody the hope of a failed return to nature, to a free and uncontrolled savagery, and interpret a myth that continues to speak to our consciences. The theme that this essay aims to address focuses on the relationship between the idea of feral child Mowgli character and express by Kipling in the famous one that emerges in the works of the narrator and Australian poet David Malouf. Mowgli conceals itself an idea of conciliation, but also violent contrast between English and Indian childhood maturity of its author, synthesized in an imperial identity. By contrast the vision offered by Malouf is to a puer can destabilize, questioning identities and Imperial roles captured as imperatives. On the one hand, then, analyzing a colonial myth and, on the other hand, his shifty and elusive postcolonial interpretation. Matthew B. collaborates with the Centro Studi Omeoglotti of the University of Bologna dealing mainly with literature and Australian culture.