Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell'impero romano - 9788842093299

Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell'impero romano: "Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un'amministrazione stabile e di un'economia integrata; all'esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che va dall'allontanamento forzato all'accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d'ingresso all'offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l'impero romano di fronte ai barbari." Per molto tempo la gestione di questo flusso di popoli attraverso i confini dell'Impero produce un equilibrio instabile ma funzionale, che garantisce ai Romani l'approvvigionamento di nuove leve per l'esercito e per la coltivazione dei campi, in cambio dell'assimilazione nei più grande "Stato" del pianeta.
"A world which is considered prosperous and civilized, marked by inequalities and imbalances within it, but strong stable Government and an integrated economy; outside, people forced to survive with insufficient resources, threatened by famine and war, and who are increasingly demanding; a militarized border to filter refugees and immigrants; and Government authority that shall decide from time to time on how to behave towards these emergencies, with a range of options ranging from forced removal to acceptance en masse, from fixing quotas at the offer of humanitarian aid and jobs. It might seem like a description of our world, but this is the situation that was for centuries the Roman Empire faced the barbarians. " For a long time managing this flow of people across the borders of the Empire produces an unstable equilibrium, which guarantees to the Romans the supply of new recruits for the army and for cultivating the fields in Exchange for assimilation into the larger "State" of the planet.