Gli occhi di Thanatos. E-mail sulla morte. Dialoghi d'agosto - 9788871866321

Gli occhi di Thanatos. E-mail sulla morte. Dialoghi d'agosto: Accanimento terapeutico, testamento biologico, eutanasia attiva e passiva sono concetti sui quali da anni è aperto un dibattito politico anche in seguito a alcuni casi che hanno occupato per mesi le cronache con polemiche spesso violente. La politica mi sembra però inadeguata ad affrontare questi temi e penso sia necessario andare più a fondo senza preoccuparsi di ricercare un compromesso per una soluzione condivisa. Certo, la vita pubblica ha bisogno di leggi e in democrazia chi legifera deve tenere in considerazione le opinioni di tutti per rispettare le sensibilità e la libertà di ogni cittadino. Credo che su un tema come la fine della vita, però, non possa valere il principio di maggioranza. Anche se una sola persona decide di non volere più le cure deve avere la libertà di farlo e, quindi, di scegliere come morire. Mantenere in vita, grazie ad una macchina, una persona è solo una violenza. Morire bene è un compito a cui ogni uomo deve dedicarsi e la parola eutanasia dovrebbe riacquistare il suo significato originario: buona morte. Da anni, invece, nel linguaggio giornalistico e mediatico è diventata una parola quasi impronunciabile, sinonimo solo di suicidio. "È proprio vero - sostiene Platone nel Fedone - che i veri filosofi si esercitano a morire" poiché essendo la morte una verità incontrovertibile il saggio dedica la sua vita alla preparazione di questo evento.
Therapeutic obstinacy, living will, active and passive euthanasia are concepts on which for years has opened a political debate following some cases that have occupied for months the Chronicles with often violent controversy. The policy seems however inadequate to address these issues and I think it's necessary to go deeper without bothering to seek a compromise for a common solution. Of course, public life needs to read and in a democracy who legislates must take into account the views of all to respect the sensitivities and the freedom of every citizen. I believe that on an issue as the end of life, however, cannot rely on the majority principle. Even if one person decides to no longer want treatment must have the freedom to do so and, therefore, to choose how to die. Keep alive, thanks to a machine, a person is only violence. Die well is a task to which every man must pursue and the word euthanasia should regain its original meaning: a happy death. For years, instead, in journalism and media has become a word almost unpronounceable, synonymous only to suicide. "That's right, says Plato in Phaedo-that true philosophers practicing to die" as being death one incontrovertible truth essay devotes his life to preparing this event.