Il marchio della paura. Immagini, consumi e branding della guerra all'occidente - 9788823835931

Il marchio della paura. Immagini, consumi e branding della guerra all'occidente: Il terrorismo si è trasformato oggi in un vero e proprio brand, modificando i suoi linguaggi e lo stile con cui comunicava la sua "missione". Si è rifatto l'immagine e ha adottato le tecniche più innovative della comunicazione visuale, dalla grafica alla post-produzione, assoldando tra le sue file soggetti provenienti dalla classe creativa e dalle sottoculture, in particolare dalle scene hip hop delle metropoli europee, con tanto di tatuaggi e di stili di vita problematici. Nell'epidemia di diffusione del nuovo terrorismo un aspetto decisivo è la centralità del consumo. Se è vero che l'Occidente è ovunque, più che dalla forma universale del diritto esso è rappresentato infatti dalla forma globale del consumo. Essendo quest'ultimo la dimensione superficiale attraverso cui i terroristi possono interagire con i valori profondi delle società democratiche occidentali (la libertà che diventa libertà di consumare), essi mirano a colpire i luoghi del divertimento e del loisir: non solo per suscitare più clamore, ma anche per recidere il doppio legame che li rende dipendenti da quel mondo.
Terrorism has turned today into a real brand, by changing its languages and the style with which he communicated his "mission". He Redid the image and adopted the most innovative techniques of Visual communication, from graphic design to post-production, hiring among his subjects from the creative class file and subcultures, particularly from hip hop scenes of European cities, with problematic tattoos and lifestyles. In the epidemic of diffusion of new terrorism a decisive aspect is the centrality of consumption. While it is true that the West is everywhere, than by the universal form of law it is represented by the global form of consumption. This last being the surface dimension through which terrorists can interact with the profound values of Western democratic society (freedom becomes freedom to consume), they aim to hit the entertainment and leisure: not only to elicit more fanfare, but also to cut the double bond which makes them dependent on that world.