War! L'esperienza della guerra fra storia, folclore e letteratura - 9788898500161

War! L'esperienza della guerra fra storia, folclore e letteratura: Guerre sopite, guerre dimenticate, guerre che deflagrano con virulenza inattesa e straniante. Guerre vinte, perse, celebrate per la loro fine o il loro esito. Guerre che si studiano a scuola: le guerre puniche, la guerra dei Cent'anni, dei Trent'anni, il primo e il secondo conflitto mondiale... Guerre sante - o sacrosante: all'inizio lo sono tutte. Guerre sporche: alla fine tutte lo sono. Un'esperienza, quella della guerra, che ha profondamente segnato le coscienze e l'immaginario di ogni tempo quindi, con essi, la letteratura e il folclore che se ne sono fatti specchio. Date queste premesse, e in questa prospettiva, questo volume è dedicato non tanto alla guerra in sé e per sé, quanto piuttosto ai 'prodotti culturali' che sono maturati, e che dalle situazioni di conflitto hanno tratto linfa vitale per esprimere ideali e convincimenti di volta in volta 'organici' al potere costituito o, più di frequente, in contrasto con esso, affidando alla pagina scritta, alla tela dipinta, così come alla voce viva della narrazione o del canto posizioni coraggiosamente eterodosse rispetto a scelte politiche o religiose anziché da un oculato perseguimento del 'bene comune'.
Wars lie dormant, forgotten wars, wars that flare up with unexpected virulence and alienating. Wars won, lost, celebrated for their order or their outcome. Wars that we study at school: the Punic Wars, the hundred years ' war, the thirty years ' war, the first and the second world war. Holy wars-or sacrosanct: at the beginning they all. Dirty Wars: eventually they all are. An experience, that of war, which deeply scarred the conscience and the imaginary of each half so with them, literature and folklore who get mirror. Given these premises, and in this perspective, this volume is devoted not so much the war in and of itself, but rather to ' cultural products ' that have matured, and that from conflict situations have been lifeblood to express ideals and beliefs from time to time ' organic ' the powers that be or, more frequently, in contrast with it, relying on the written page the painted canvas, as well as the living voice of the narrative or the hand positions than political or religious choices instead of bravely unorthodox from a shrewd pursuit of ' common good '.