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Roma e l'eredità di Louis I. Kahn - 9788891706409
di Elisabetta Barizza Marco Falsetti edito da Franco Angeli, 2014
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Roma e l'eredità di Louis I. Kahn
- Autori : Elisabetta Barizza Marco Falsetti
- Editore: Franco Angeli
- Collana: Nuova serie di architettura , Nr. 27
- Data di Pubblicazione: 2014
- Genere: ARCHITETTURA
- Argomento : Kahn, Louis I.
- Pagine: 272
- ISBN-10: 889170640X
- ISBN-13: 9788891706409
Roma e l'eredità di Louis I. Kahn: Dopo un lungo periodo di silenzio critico, si sta assistendo, in questi anni, a un rinnovato e crescente interesse per l'opera di Louis I. Kahn, riconosciuta come vero atto di rifondazione dell'architettura occidentale. La fine dei CIAM, il crepuscolo dei "maestri" (Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe) e la nascita di movimenti radicali e innovatori sono alcune delle circostanze che hanno contribuito, negli anni Sessanta, ad accelerare una svolta epocale percepita da più parti come inevitabile. E tuttavia è Kahn l'elemento che ha catalizzato ed espresso tali istanze di cambiamento, segnando la fine del moderno e aprendo le porte a nuove, fertili strade. Una prima fase dell'odierna riscoperta, legata soprattutto alle vicende umane dell'architetto americano, è stata inaugurata nel 2003 dall'uscita del film "My Architect", del figlio Nathaniel. A questo evento mediatico hanno fatto eco pubblicazioni e retrospettive che hanno indagato, a vari livelli, molti aspetti della sua opera e proposto, a volte, nuove letture. Per contro, paradossalmente, è stato poco indagato il suo intenso scambio con Roma, città che lo ha affascinato con le sue potenti rovine e che si è rivelata determinante per il suo nuovo modo di progettare. Roma ha, infatti, influenzato enormemente Louis Kahn il quale, a sua volta, ha condizionato in maniera durevole un'intera generazione di architetti romani.
After a long period of silence critical, we are seeing, in recent years, a renewed and growing interest in the work of Louis i. Kahn, recognized as a true act of refounding of Western architecture. The end of CIAM, the twilight of the "masters" (Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe) and the emergence of radical movements and innovators are some of the circumstances that contributed, in the 1960s, to accelerate a new era by many perceived as inevitable. And yet it is the element that Kahn has heightened and expressed such instances of change, marking the end of modernism and opening doors to new, fertile streets. A first phase of today's rediscovery, mainly linked to human affairs of the American architect, was opened in 2003 by the release of the film "My Architect," Nathaniel son. This media event echoed publications and retrospectives that have investigated, to varying degrees, many aspects of its work and proposed, sometimes, new readings. Paradoxically, however, has been little investigated its intense trade with Rome, a city that fascinated with its powerful and ruins which proved crucial to his new way of designing. Rome has, in fact, greatly influenced Louis Kahn who, in turn, has permanently influenced an entire generation of Roman architects.
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