Fede e potere. Il capitolo 13 della Lettera ai Romani - 9788868261269

Fede e potere. Il capitolo 13 della Lettera ai Romani: Fede e potere presenta la prima versione del commento al capitolo 13 della Lettera ai Romani, ed è un testo cardine e fondativo nello sviluppo del pensiero di Karl Barth, che nasce dalla sua esperienza di pastore a Safenwil. A Safenwil, Barth dà vita a una "chiesa locale", partecipando anche alle lotte politiche e sindacali del villaggio mentre, nelle sue prediche, la parola biblica s'intreccia con le tematiche sociali. In quegli anni molto vicino al socialismo e attivo nel movimento operaio, il teologo prende però progressivamente le distanze dalla tentazione di un Cristianesimo sociale, visto come interpretazione riduttiva del messaggio di Cristo, ma ribadisce la libertà della fede e, insieme, la necessità della formazione politica della coscienza, unita al dovere, per il credente, di lottare per la salvezza generale dell'umanità. Per Barth, il cristiano non appartiene allo Stato perché appartiene a uno "Stato superiore" e la sua libertà si fonda sull'indipendenza da qualsiasi ideologia o forma di governo, che può essere tollerata, ma non venerata o considerata di per sé un valore. La forza rivoluzionaria di queste parole di Karl Barth è un seme che darà numerosi frutti nel pensiero politico e religioso fino ai nostri giorni.
Faith and power presents the first version of the commentary in chapter 13 of the letter to the Romans, and it is a milestone and foundational text in the development of the thought of Karl Barth, born from his experience as a pastor in Safenwil. In Safenwil, Barth gives rise to a "local Church", participating in political and trade union struggles of the village while, in his sermons, the biblical Word intertwines with social issues. During those years, very close to socialism and active in the labor movement, the theologian takes however gradually distanced themselves from the temptation of a social Christianity, seen as reductive interpretation of Christ's message, but reaffirms the freedom of faith and the need for the political education of conscience, together with the duty, for the believer, to struggle for the salvation of mankind's General. For Barth, the Christian does not belong to the State because it belongs to a "higher State" and his freedom is based on independence from any ideology or political system, that can be tolerated, but not worshiped or considered a value in itself. The revolutionary force of the words of Karl Barth is a seed that will give many fruits in political thought and religion to the present day.