Putin 2014-2015. Piazza Maidan, ratto di Crimea, impoverimento del nucleare iraniano, sbarco in Siria - 9788846743817

Putin 2014-2015. Piazza Maidan, ratto di Crimea, impoverimento del nucleare iraniano, sbarco in Siria: Putin viene dal socialismo marxista, viene dal KGB, ha vissuto quarant'anni in quel grande Gulag che era l'Unione Sovietica dalla nascita alla caduta del "Muro", nella mente e nel cuore quel laboratorio marxista-leninista, dove si erano sperimentate le vite di milioni di persone, milioni di cavie, l'ideologia comunista calata nella vita quotidiana. Putin non è solo il passato. È il presente e il futuro, l'uomo che al Cremlino si cimenta nella reincarnazione simultanea di almeno tre figure: il Gran Capo del KGB, il Segretario Generale PCUS e lo Zar redivivo. Nella Federazione Euroasiatica, da Mosca a Vladivostok, tutto è smisurato, contraddittorio, violenza e remissività, ricchezza e indigenza, cultura e primitivismo, talento e ottusità, democrazia e dittatura. Uno spazio di otto fusi orari, su cui si stendono pregi e difetti, qualità e mediocrità, Anna Karenina e Ivan Denisovic, l'Arcipelago Gulag accanto al Giardino dei Ciliegi, Stalin e Gorbaciov. Tutto questo, Putin lo porta nel futuro e lo trasforma in una epopea nazionale che senza misura si confronta con il Mondo Occidentale e con i suoi modesti leader tra cui Barack Obama. In campo internazionale, le operazioni di Putin in Ucraina, in Crimea e da ultimo in Siria, hanno provocato una evoluzione strategica globale. L'Iran, la Siria, il coinvolgimento della Cina in Medio Oriente sono le mosse sullo scacchiere mondiale a cui Obama, o il suo successore deve dare una risposta convincente.
Putin comes from Marxist socialism, comes from the KGB, lived forty years in that great Gulag that was the Soviet Union from birth to the fall of the "wall", in mind and heart that lab Marxist-Leninist, where they had experienced the lives of millions of people, millions of Guinea pigs, the Communist ideology declined in daily life. Putin is not just the past. Is the present and the future, the man who in the Kremlin he ventured into simultaneous reincarnation of at least three figures: the large head of the KGB, the SOVIET UNION COMMUNIST PARTY General Secretary and the Tsar revived. In the Eurasian Federation, from Moscow to Vladivostok, everything is exaggerated, contradictory, violence and submissiveness, wealth and poverty, culture and Primitivism, talent and dullness, democracy and dictatorship. A space of eight time zones, which extend its strengths and weaknesses, quality and mediocrity, Anna Karenina and Ivan Denisovich, the Gulag archipelago next to cherry orchard, Stalin and Gorbachev. All this, Putin led him into the future and turns it into a national epic that without measure compares with the Western world and with its modest leaders including Barack Obama. In the international arena, Putin in Ukraine, in the Crimea, and most recently in Syria, resulted in an overall strategic development. The Iran, Syria, China's involvement in the Middle East are the moves on the world stage that Obama or his successor must give a convincing answer.