Mitografi vaticani. Cento «fabulae». Testo latino a fronte. Ediz. critica - 9788843069118

Mitografi vaticani. Cento «fabulae». Testo latino a fronte. Ediz. critica: Riproposti alla cultura internazionale nel 1831 da una celebre edizione di Angelo Mai, i tre scrittori noti come Mitografi vaticani rappresentano ciascuno con la stesura di un fabularius di leggende sugli dèi ed eroi dell'antichità greco-latina - una testimonianza insostituibile sulle credenze del pantheon religioso pagano. Indagini recenti hanno collocato gli Autori delle sillogi in epoca medievale (tra il IX e il XIII secolo) suggerendo, almeno per il terzo Mitografo, una possibile paternità: si tratti di Alberico di Londra (XII sec.) o di Alessandro di Neckam (m. 1217). L'antologia di testi presentata comprende cento fabulae dei Mitografi in prima traduzione italiana, essenziali per comprendere come il Medioevo recuperasse il volto leggendario dell'antichità reinterpretandolo in chiave allegorica. L'importanza delle fabulae, accettate e discusse da un pubblico di dotti ed artisti, risiede anche nel fatto che divennero il referente figurativo per le divinità dell'Olimpo classico dall'età del Gotico fino a Petrarca, Boccaccio e l'Umanesimo.
Presented to international education in 1831 from a celebrated Edition of Angelo Mai, the three writers known as Vatican Mythographers represent-each with a fabularius of legends about gods and heroes of antiquity Greek-Latin-an irreplaceable testimony on the beliefs of pagan religious pantheon. Recent surveys have placed the authors of sillogi in medieval (between the 9th and 13th centuries) suggesting, at least for the third Mythographer, a possible paternity: it's the London Alberico (12th century) or Alexander Neckam (died 1217). The anthology of texts presented comprises one hundred fabulae of Mythographers in first Italian translation, essential to understanding how the middle ages to recover the legendary face of antiquity reinterpreting it in allegorical key. The importance of fabulae, accepted and discussed from an audience of scholars and artists, also lies in the fact that they became the figurative referent for the gods of Olympus classic from the Gothic age up to Petrarch, Boccaccio and humanism.