Lazzari e scugnizzi di Napoli. La lunga storia dei figli del popolo napoletano - 9788822736277

Lazzari e scugnizzi di Napoli. La lunga storia dei figli del popolo napoletano: La storia napoletana è legata strettamente alla sua gente e, in particolare, agli scugnizzi. I ragazzi di Napoli sono presenti in ogni epoca: lazzaroni, guagliuni, sciuscià rappresentano il carattere intrinseco e forse l'emblema del popolo partenopeo. Ma dietro la facciata oleografica che li vuole sempre sorridenti e distesi al sole - a cogliere il lato divertente della vita - esistono storie di miseria, di dolore e di degrado. Questo libro ripercorre le infinite vicende degli scugnizzi: dai ragazzi «tinti di volto» che seguivano il capopopolo Masaniello, ai lazzari del 1799, per giungere agli ardimentosi, piccoli eroi delle Quattro Giornate di Napoli. Ma non dimentica i momenti di aggregazione festosa, come la festa di Piedigrotta, di cui gli scugnizzi sono protagonisti, né l'ispirazione (nel teatro, nella musica, nel cinema, nella pittura e nella scultura) che i ragazzi hanno sempre fornito ai grandi artisti della città, non di rado essi stessi scugnizzi per vocazione o per radici.
Neapolitan history is closely linked to its people and, in particular, to the scugnizzi. The children of Naples are present in every era: lazarus, guagliuni, sciusa represent the intrinsic character and perhaps the emblem of the Neapolitan people. But behind the holography facade that always wants them smiling and lying in the sun - to catch the funny side of life - there are stories of misery, pain and degradation. This book traces the endless events of the scugnizzi: from the "tinted" boys who followed the leader Masaniello, to the lazarus of 1799, to reach the daring, small heroes of the Four Days of Naples. But he does not forget the moments of festive aggregation, such as the celebration of Piedigrotta, of which the squid are protagonists, nor the inspiration (in theater, music, cinema, painting and sculpture) that the boys have always provided to the great artists of the cities, not infrequently they themselves squire by vocation or roots.