La sovranità - 9788867232178

La sovranità: "La sovranità di cui parlo ha poco a che vedere con quella degli stati, definita dal diritto internazionale. Parlo in generale di un aspetto opposto, nella vita umana, a quello servile o subordinato. Un tempo la sovranità appartenne a coloro che, con il nome di capo, faraone, re, re dei re, svolsero un ruolo di primo piano nella formazione dell'essere con cui noi ci identifichiamo, dell'essere umano attuale. Ma appartenne egualmente alle varie divinità di cui il dio supremo è una delle forme, e anche ai sacerdoti che li servirono e li incarnarono, e a volte si identificarono con i re; essa appartenne infine a tutta una gerarchia feudale o sacerdotale che si distingueva da coloro che ne occupavano il vertice solo per una differenza di grado. Inoltre: essa appartiene essenzialmente a tutti gli uomini che possiedono e non hanno mai perduto del tutto il valore attribuito agli dèi e ai dignitari. Parlerò a lungo di questi ultimi, in quanto esibiscono questo valore con una ostentazione che va talvolta di pari passo con un'indegnità profonda. Dimostrerò anche che lo alterano esibendolo. Infatti non intenderò mai, quali che siano le apparenze, altra sovranità se non quella apparentemente perduta a cui talvolta il mendicante può essere così vicino quanto il gran signore, ma a cui, per principio, il borghese è volontariamente il più estraneo." (G. Bataille). Con uno scritto di Roberto Esposito.
"The sovereignty of which I speak has little to do with those involved, defined by international law. I speak in General of an opposite aspect in human life, that servile or subordinate. Once the sovereignty belonged to those who, under the name of capo, Pharaoh, King, King of Kings, played a leading role in the formation of the being with whom we identify, current human. But belonged also to the various deities of which the Supreme God is one of the forms, and even the priests who served them and that, sometimes identified with the King; It finally belonged to a feudal or priestly hierarchy that differed from those who occupied the Summit just for a difference of degree. Also: it essentially belongs to all people who own and have never lost any value attributed to the gods and the dignitaries. I will talk at length about the latter, since they exhibit this value with a fanfare that goes hand in hand with a sometimes profound unworthiness. Prove that the alter when showing. In fact don't know never, whatever the appearances, other sovereignty but apparently lost that sometimes the beggar can be as close as the great one, but that, in principle, the bourgeois is voluntarily the outsider. " (G. Bataille).