Per chi suona la Toscana. Storie curiose di campane e campanili - 9788859602453

Per chi suona la Toscana. Storie curiose di campane e campanili: Partendo dalla famosa frase di Pier Capponi, "noi suoneremo le nostre campane", Giorgio Batini propone un appassionante excursus sulla storia dei campanili e dei bronzi della Toscana. Tra i numerosi racconti citiamo quello sul bronzo inviato al confino con un vero e proprio decreto (la "Piagnona" del Savonarola), quello della "Smarrita" che indicava la via giusta ai pellegrini sulla via Francigena, quello della "Martinella" che i senesi conquistarono ai fiorentini nella battaglia di Montaperti e non resero più alla città nemica. Batini ci racconta anche di come nel 1148 le campane di tutte le chiese fiorentine smisero di far sentire i loro rintocchi, a causa di un interdetto lanciato da papa Eugenio III contro Firenze, colpevole di aver distrutto il castello di un feudatario che era andato in Terrasanta per partecipare alla seconda crociata indetta dallo stesso pontefice. Le chiese fiorentine restarono chiuse ai fedeli e le campane restarono mute per ben cinque anni, fino al 1153 quando l'interdetto fu tolto da Anastasio IV. Curioso anche l'episodio che nel 1307 vide protagonisti i monaci benedettini della Badia Fiorentina: anziché suonare i loro bronzi per le ore canoniche, li suonarono a martello contro le tasse imposte loro dal Comune, il quale reagì facendo abbattere il loro campanile.
Starting with the famous Pier Capponi, "we'll play our bells," Giorgio Batini offers a fascinating excursus on the history of steeples and bronzes of Tuscany. Among the many stories we cite that on the bronze sent into internal exile with a real Decree (the "Crybaby" of Savonarola), that of "Lost" which indicated the right road to pilgrims on the via Francigena, the "Martinella" that the Sienese captured the Florentines at the battle of Montaperti and not made it over to the enemy city. Batini tells us how in 1148 the bells of all the churches of Florence stopped to have their chiming, because of an interdict by Pope Eugene III launched against Florence, guilty of having destroyed the castle of a feudal Lord who went to the Holy land to take part in the second crusade organized by the same Pontiff. The Florentine churches remained closed to the faithful and the bells remained mute for five years, until 1153 when the interdict was lifted by Anastasius IV. Curious also the episode that saw the protagonists in 1307 the Benedictine monks of the Badia Fiorentina: instead of playing their bronzes for the canonical hours, li played a hammer against the taxes imposed on them by the Municipality, which reacted by tearing down their Tower.