I paradisi artificiali - 9788877109859

I paradisi artificiali: Composti tra il 1850 e il 1859, questi testi raccolgono le riflessioni di Baudelaire sull'hascisc e sulle droghe leggere, fortemente influenzate da un lato dalla sua esperienza personale, dall'altro dall'esempio dell'"ebrezza" di Poe e delle "Confessioni di un mangiatore d'oppio" di De Quincey. Se in un primo tempo il grande poeta francese riflette sul parallelismo emotivo tra lo stato di eccitazione provocato dall'hascisc e l'invasamento lirico, ben presto si accorge però che le droghe possono solo limitarsi a scimmiottare l'arte, rivelando l'illusorietà dei paradisi che sono in grado di creare. Con uno scritto di Marcel A. Ruff.
Composed between 1850 and 1859, they gather the reflections of Baudelaire on hashish and on soft drugs, heavily influenced by one side from his personal experience, the other by the example of the "thrill" of Poe and the "confessions of an English Opium-Eater" by De Quincey. If at first the great French poet reflects on the emotional parallelism between the State of arousal caused by hashish and potting House, soon realizes, however, that drugs can only limit itself to aping the art, revealing the illusion of paradises that are able to create. With an essay by Marcel a. Ruff.