La piazza è mia. Cronache dall'interno di un comune straordinario - 9788849835595

La piazza è mia. Cronache dall'interno di un comune straordinario: È notte. Le strade sono deserte. Il pazzo del paese irrompe nella piazza vuota, gridando: "La piazza è mia". È una delle scene più belle del film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. Che la piazza (il paese, la città) sia dei suoi abitanti è una bugia. Quasi sempre la piazza (il paese, la città) è dei politici, dei tecnici, dei burocrati, degli imprenditori. A volte ci prova anche la mafia a prendersi la piazza; a volte ci riesce. Questo libro racconta la storia urbanistica di Villabate, un paese alle porte di Palermo di cui la mafia ha tentato di impossessarsi, e il lavoro fatto per impedirlo. È il racconto di un'esperienza emblematica di azione urbanistica in un contesto mafioso, dal quale è forse possibile trarre qualche riflessione utile sul rapporto tra straordinarietà e ordinarietà nella gestione del territorio. Il punto di vista è ravvicinato, interno, perché chi scrive è responsabile dell'ufficio urbanistica del comune. L'obiettivo non è la denuncia, ma una riflessione su come sia possibile fare urbanistica in enti pubblici difficili perché permeabili alla mafia.
And night. The streets are deserted. The fool of the country breaks into the empty square, shouting: "it's mine". And one of the most beautiful scenes of the movie Cinema Paradiso by Giuseppe Tornatore. The square (country, City) and its inhabitants is a lie. Almost always the square (country, City) is politicians, technicians, bureaucrats, entrepreneurs. Sometimes we try also the mafia to take the square; Sometimes it succeeds. This book tells the story of Villabate, a town at the gates of Palermo whose mob attempted to take over, and the work being done to prevent it. And the story of an iconic experience of urban action in context mafioso, from which it is perhaps possible to derive some useful reflection on the relationship between beauty and ordinariness in land management. The viewpoint is tight, because the writer is head of urban planning of the municipality. The goal is not a complaint, but a reflection on how to do urban planning in public institutions difficult because permeable to the mafia.