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Detti e fatti di Napoli aragonese. Dictis et factis. Re Alfonso raccontato dal Panormita. Vol. 2-3: 1436-1437 - 9788872970751
di Antonio Beccadelli Virgilio Iandiorio edito da ABE, 2022
- € 35.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Detti e fatti di Napoli aragonese. Dictis et factis. Re Alfonso raccontato dal Panormita. Vol. 2-3: 1436-1437
- Sottotitolo: 1436-1437
- Autori : Antonio Beccadelli Virgilio Iandiorio
- Editore: ABE
- Collana: Notai e avvocati del Regno di Napoli , Nr. 8
- Data di Pubblicazione: 2022
- Genere: storia d'europa
- Argomento : Alfonso V d'Aragona
- Pagine: 144
- Volume: 2-3
- Dimensioni mm: 210 x 0 x 0
- ISBN-10: 887297075X
- ISBN-13: 9788872970751
Detti e fatti di Napoli aragonese. Dictis et factis. Re Alfonso raccontato dal Panormita. Vol. 2-3: 1436-1437: Antonio Beccadelli detto il Panormita (1394-1471) dal nome della sua città natale, Palermo, fu poeta, segretario, biografo, ambasciatore di Alfonso V d'Aragona, e fondatore a Napoli della prima Accademia umanistica, meglio conosciuta come Pontaniana, da Giovanni Pontano che successivamente la diresse. Nel 1455 il Panormita compose il De dictis et factis Alphonsi regis, ove, in quattro libri raccolse a modo di aforismi episodi della vita del Sovrano Aragonese, in cui risaltavano le sue qualità politiche e morali. Per uno di quegli strani casi, ma non rari nel campo delle lettere, quello che era un libro senza ambizioni storiografiche, è finito col fornire elementi storici agli autori successivi. Ad esempio, l'episodio del soldato salvato dall'annegamento nel Volturno , narrato dal Panormita (lib. III n. 43) viene riportato da scrittori successivi, ma come se ne avesse parlato per la prima volta Giovanni Vincenzo Ciarlanti (1600-1653). In questo secondo volume sono contenuti i libri secondo e terzo del De Dictis et factis. Il terzo libro termina con due detti di Alfonso, che sia per la lunghezza sia per la disposizione alla fine di esso, assumono un valore particolare. Il penultimo, sono suggerimenti militari e politici al figlio Ferdinando che sta partendo per la spedizione contro Firenze. L'inimicizia con Cosimo de' Medici fu una costante della politica italiana di Alfonso. Il Panormita conosceva molto bene i rapporti difficili del suo Re con Firenze, presso la cui Signoria era stato mandato in ambasceria nel 1436, senza risultato. L'ultimo, invece, è una riflessione sulla
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Detti e fatti di Napoli aragonese. Dictis et factis. Re Alfonso raccontato dal Panormita. Vol. 1
libro di Beccadelli Antonio
Iandiorio Virgilio
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