Jakob il bugiardo - 9788854518292

Jakob il bugiardo: 1945. In un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata dalle truppe naziste la vita si trascina tra infiniti stenti. Jakob Heym, proprietario di un caffè chiuso da tempo, si aggira smarrito tra le botteghe abbandonate dagli ebrei che hanno trovato riparo all'estero o non sono riusciti a scampare alla tragica sorte dei campi di sterminio. Un giorno, per non aver rispettato il coprifuoco, si ritrova negli uffici del comando dell'«amministrazione tedesca» dove, in attesa dell'ufficiale di picchetto, gli capita di ascoltare una radio. Tra fatti di scarso rilievo su un quartier generale nazista, lo speaker ad un certo punto annuncia che le truppe tedesche hanno «eroicamente» respinto «l'attacco bolscevico a venti chilometri da Bezanika». Bezanika... un paese non a due passi, ma nemmeno tanto lontano. Come comunicare agli altri una simile notizia? Dire: Rallegratevi fratelli, impazzite di gioia, i russi sono giunti a venti chilometri da Bezanika? E annunciare di aver sentito il tutto al comando nazista, col rischio di passare per una spia? Jakob Heym sceglie un'altra via, la via della menzogna, utile in circostanze in cui non esistono altre strade. «Ho una radio», dice all'amico Mischa annunciandogli la lieta novella dei russi a quattrocento chilometri dal ghetto. La notizia si diffonde in un baleno. Perfino i bambini, nel ghetto, vengono a conoscenza del grande segreto. La gente si presenta da Jakob, dal possessore di radio Heym, per apprendere ogni dettaglio della liberazione in arrivo. E Jakob fa trapelare finti bollettini di guerra, inventa avvenimenti e situazioni incorag
1945. In a small Jewish ghetto in Nazi-occupied Poland, life drags on into endless hardships. Jakob Heym, owner of a long-closed café, wanders around the abandoned shops of Jews who have found shelter abroad or have failed to escape the tragic fate of the death camps. One day, for not complying with the curfew, he finds himself in the offices of the command of the 'German administration' where, waiting for the picket officer, he happens to listen to a radio. Amid minor events on a Nazi headquarters, the speaker at one point announces that German troops have 'heroically' repelled 'the Bolshevik attack 20 kilometres from Bezanika'. Bezanika... a country not just a long way away, but not that far away. How do I communicate this news to others? Say: Rejoice brothers, go crazy with joy, the Russians have come twenty kilometers from Bezanika? And announce that you've heard the whole thing at Nazi command, at the risk of passing for a spy? Jakob Heym chooses another way, the way of lies, useful in circumstances where there are no other ways. "I have a radio," he says to his friend Mischa, announcing the happy news of the Russians four hundred kilometers from the ghetto. The news spreads in a heartbeat. Even children in the ghetto learn about the great secret. People show up at Jakob, from radio owner Heym, to learn every detail of the incoming release. And Jakob leaks fake war bulletins, invents events and situations