«Quelli che egli ha predestinato». Paolo e l'azione di Dio nella storia - 9788868981457

«Quelli che egli ha predestinato». Paolo e l'azione di Dio nella storia: Coniato da Paolo, il verbo greco proorízo, tradotto in latino con praedestinare, è stato, fin dai primi secoli, oggetto di dibattiti e polemiche che spesso ne hanno oscurato il significato. Attraverso una dettagliata indagine esegetica ed ermeneutica della I Lettera ai Corinti e della Lettera ai Romani, lo studio di Mauro Belcastro mira a rifondare sul pensiero dell'Apostolo il senso di questo verbo chiave per la riflessione teologica. «Con la creazione del verbo greco proorízo, reso in traduzione latina con praedestinare, l'apostolo Paolo vuole riferirsi anzitutto a una decisione anarchica e determinante di Dio su ciascuno e ciascuna. Un nuovo verbo per indicare una nuova, sconosciuta ed eterna relazione tra Dio e l'umanità, un particolare agire divino che non esclude, ma anzi comprende, una visione deterministica - sebbene teologica - della realtà. Per Paolo, il verbo esprime infatti la sovrana azione del Dio di Gesù Cristo, personale e vivente, confutando in tal modo l'idea di un cieco principio causale che muoverebbe l'universo. Il pensiero paolino emerge quindi come interamente guidato da un'idea della sovranità assoluta di Dio in Cristo sul mondo, sulla storia e sulle donne e gli uomini, una sovranità incomparabile con quelle umane. La questione della predestinazione, o dell'essere predestinati, è quindi intesa come punto centrale della riflessione di Paolo su questa sovranità».
Coined by Paul, the Greek verb proor??zo, translated into Latin by praedestinare, has been, since the first centuries, the source of debate and controversy that often have obscured the meaning. Through a detailed survey of exegesis and Hermeneutics of the letter to the Corinthians and Epistle to the Romans, the Apostle's thought Mauro Belcastro aims to refound the meaning of the Word key to theological reflection. "With the creation of the Greek verb proor??zo, rendered in Latin translation with praedestinare, the Apostle Paul wants to refer first of all to an anarchist and decisive decision of God on each one. A new verb to indicate a new, unknown and eternal relationship between God and humanity, a special divine action which does not exclude, but rather includes, a deterministic vision-although theological-reality. For Paul, the verb expresses the sovereign action of the God of Jesus Christ, living and personal, thus refuting the idea of a blind causal principle that would move the universe. Pauline thought emerges then as entirely driven by an idea of the absolute sovereignty of God in Christ on the world, on history and on women and men, an incomparable sovereignty with human ones. The issue of predestination, or of being predestined, it is therefore understood as central point of the reflection on this sovereignty. "