Mio figlio è un fenomeno. Amorevoli disastri dei genitori negli sport giovanili - 9788865413692

Mio figlio è un fenomeno. Amorevoli disastri dei genitori negli sport giovanili: Il padre che vede nel figlio campione una possibile fonte di guadagno, la madre che affida al figlio il compito di tenere alta la bandiera della famiglia. Padri che pagano al figlio un premio-partita di 20 euro per ogni gol che fa. Nonni che al pomeriggio curano personalmente il ripasso dei fondamentali col nipotino. Madri che impazziscono se il loro piccolo non ha bevuto l'integratore, che chiedono all'allenatore quando ci sono le udienze e se è possibile togliere il loro pargolo dalla barriera durante le punizioni della squadra avversaria. Un campionario che sembra surreale, se non fosse che è tutto vero. "Mio figlio è un fenomeno" è il risultato di una ventina di colloqui con allenatori, dirigenti e arbitri che hanno raccontato una serie di episodi sull'invadenza dei genitori all'interno delle squadre dei settori giovanili di casa nostra. Episodi riportati sfumando i toni e cambiando i nomi, sia per la privacy degli sportivi minorenni, sia per la tutela dell'incolumità dell'allenatore o del dirigente di turno, perché "se quella mamma scopre che sto parlando di lei, io sono finito".
The father in the son sees a possible sample source of income, the mother and the son's task is to hold high the banner of the family. Fathers who pay his son a prize-20 euros for every goal that is. Grandparents in the afternoon treat fundamental review personally with the grandchild. Mothers who go crazy if their little never drank the supplement, which ask the coach when there are hearings and if you can remove their child from the barrier during the punishments of the opposing team. A sample that seems surreal, except that it's all true. "My son is a phenomenon" is the result of a score of interviews with coaches, managers and referees who have reported a series of episodes about the intrusiveness of parents within the youth teams. Episodes shown fading tones and changing the names, both for the privacy of minors, both to protect the safety of the coach or the Manager on duty, because "if one mom finds out I'm talking about you, I'm finished."