L'immortalità dell'anima. La luce di Dio nelle viscere dell'uomo (Prv 20,27) - 9788895120126

L'immortalità dell'anima. La luce di Dio nelle viscere dell'uomo (Prv 20,27): Nell'ebraismo, il proselita è un figlio neonato; la vita non si trova che nella legge e nella verità; la gradazione stessa non viene omessa. Il peccatore è un malato, la penitenza è la sua medicina; e soprattutto è nel Sinai e nella promulgazione della legge che i due ordini di simboli, quelli della morte e quelli dell'iniziazione, si trovano riuniti, come se Mosè avesse voluto celebrare alla vista del cielo e su tutto un popolo quello che il paganesimo non osava comunicare se non nel silenzio e nell'oscurità. Tutte le circostanze che, secondo gli antichi, accompagnavano la celebrazione dei misteri si ritrovano ai piedi del Sinai: la preparazione, le abluzioni, le tenebre, il terremoto, i tuoni e i lampi e, per terminare il quadro, la morte e la resurrezione degli iniziati, perché, secondo i rabbini, il terrore paralizzò ad Israele tutte le facoltà, che gli furono ridate attraverso una rugiada celeste che li richiamò alla vita.
In Judaism, the proselyte is a newborn son; life is not that law and truth; the alcohol itself is not omitted. The sinner is a sick, penance is her medicine; It is primarily in the Sinai and in the promulgation of the law that the two orders of symbols, those of death and those of initiation are gathered as if Moses had wanted to celebrate at the sight of the air and over a whole people what Paganism did not dare communicate if not in silence and in darkness. All circumstances which, according to the ancients, accompanied the celebration of the mysteries themselves at the foot of Sinai: preparation, ablutions, the darkness, earthquake, Thunder and lightning and, to complete the picture, the death and resurrection of initiates, because, according to the rabbis, the terror Israel paralyzed for all faculties, which were heavenly dew recalled through a returned them to life.