È la medicina, bellezza! Perché è difficile parlare di salute - 9788843082599

È la medicina, bellezza! Perché è difficile parlare di salute: "Ho letto su Facebook che la carota, condita con l'aceto, cura il raffreddore". "Io invece non farò vaccinare i miei figli perché non voglio arricchire Big Pharma, e mi nutro di costose compresse seguendo i consigli del 'medico alternativo' e del suo vicino di ombrellone". Di salute, ormai, parlano un po' tutti, dicendo un po' di tutto. Ma la salute è un affare complicato e comunicarla correttamente significa soprattutto maneggiare la complessità. Cioè significa avere a che fare con una scienza in rapida evoluzione, definizioni non sempre granitiche, dibattiti tra scuole di pensiero, statistiche da interpretare. E una marea di interessi, economici e non soltanto. Rinunciare a questa complessità porta a riassumere il tutto in due parole: "fa bene" o "fa male". Magari aggiungendo che "nessuno lo dice". In realtà, qualcuno che lo dice, o che cerca di farlo, c'è: sono i giornalisti medico-scientifici. Che a quelle due parole, non sempre oneste e di certo mai esaustive, contrappongono un lavoro di ricerca e studio basato su strumenti niente affatto misteriosi. Questo libro, attraverso il racconto di storie di giornalismo e di medicina, e di bufale, ve ne propone alcuni.
"I read on Facebook that carrot, topped with vinegar, cure a cold". "I won't vaccinate my children because I don't want to enrich Big Pharma, and I feed expensive tablets following the advice of ' alternative ' doctor and his neighbor's umbrella". Of health, now, about this a bit, telling a little of everything. But health is a tricky business and communicate it properly means primarily handle the complexity. Which means having to deal with a rapidly evolving science, granite, not always definitions debates between schools of thought, statistics to interpret. And a flood of economic interests, and not only. Give up this complexity leads to sum it all up in two words: "good" or "it hurts". Perhaps adding that "nobody says". In fact, someone says, or trying to do so, there is: are medical journalists. Those two words, not always honest and certainly never exhaustive, contrasted by a research and study tools based not at all mysterious. This book, through the telling of stories of journalism and of medicine, and hoaxes, there has some.