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Editori a perdere - 9788872263365

di Miriam Bendia Antonio Barocci edito da Stampa Alternativa, 2001

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Aspiranti narratori, chi scrive paga? E i cocci sono suoi. Se è vero che in Italia si egge poco per contro si scrive moltissimo. e filadegli aspiranti romanzieri o poeti sono sempre ben nutrite, i giovani, e a volte anche i meno giovani, sono pienidi entusiasmo, ma inesperti e talvolta un po’ ingenui. Ecco che alora il rischiodidiventare prededi case editrici e agenti etterari. Ma come si fa adifendersida chi, facendo eva su una grande passione come quela per a scrittura, approfittadei nostri sogni e speranze? Innanzitutto bisogna cercaredi essere realisti e analizzare con sincerità a nostra creazione, provando a metterci nei pannidi un possibile ettore: se persino nostra madre farebbe fatica ad arrivare a paginadieci, forse è il casodi rivedere ’ opera. Se invece siamo convintidi aver fatto un buon avorodobbiamo cercare un editore e può capitaredi imbatterci in qualcuno che,dopo averci riempitodi complimenti, ci comunicadi essere costretto a chiederci un contributo economico per pubblicarci. A volte queste spese possono arrivare anche a 5-6 mila euro per un ibrodi cento pagine: a cifra infattidi solitodipendedala unghezzadeldattiloscritto. Il fatto è che gli editori a pagamento in pratica tiderubanodue volte:deldenaro che ti chiedono edela possibilitàdi far conoscere a tua opera. Infatti nondistribuiscono il tuo ibro né fanno alcuno sforzo per promuoverti. Insomma si fanno pagare per un avoro che è poco più che tipografico. Contro questa editoria Stampa Alternativa ha anciato un’ iniziativa provocatoria, a campagna «Libri puliti» per il giusto risarcimentoda editori e agenti etterari egata a «Smaschera e vinci», per cui viene offerta una fornituradi ibri alo scrittore più truffato. Sul sito www.stampalternativa.it si trovano anche consigli su comedenunciare gli abusi al giudicedi pace e un forumdidiscussione tenutodala stessa Miriam Bendia.dECALOGO Qualche consiglio per fare centro Alcuni consigli utili per gli aspiranti: 1. Evitare un eccessivo autobiografismo, usare un inguaggio semplice. 2. Essere severi con se stessi nel valutare con obiettività il proprio avoro. 3. Informarsi sule case editrici per evitaredi mandare un romanzo storico a chi pubblica solamente manualidi cucina. 4.diffidare sempredi chi chiede ingenti cifredidenaro in cambiodi una pubblicazione. 5. In casodi pubbli- cazionedeve essere garantita promozione,distribuzione e tiratura adeguate. 6. eggere bene i contratti che vengono proposti, magari facendosi aiutareda qualcuno più esperto. 7. Conoscere i propridiritti. Se il contratto vienedisatteso infatti ci si può rivolgere al giudicedi pace. 8. Per farsi conosceredal pubblico si può partecipare a premi etterari seri, che non chiedono iscrizioni a pagamento. 9. E’ anche possibile pubblicare su Internet, magari scegliendo i siti più conosciuti e frequentati. 10. Ultimo consiglio: insistere, non arrendersi e non perdere mai a speranza.

Recensione Unilibro a cura di Raffaella

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Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"Editori a perdere"
in attesadi una nuova edizione
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5

Pur se un po’datato (si parladi vecchie ire e nondi euro) questo saggio è interessante e utile per tutti noi chedesideriamodiventare scrittori. Uno sguardo fresco e ingenuo, in senso positivo, ci mostra cosa accadedietro il sipario. Speriamo in una nuova edizione con nuove chiccheda scoprire!

"Editori a perdere"
I cocci...
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5

Aspiranti narratori, chi scrive paga? E i cocci sono suoi. Se è vero che in Italia si egge poco per contro si scrive moltissimo. e filadegli aspiranti romanzieri o poeti sono sempre ben nutrite, i giovani, e a volte anche i meno giovani, sono pienidi entusiasmo, ma inesperti e talvolta un po’ ingenui. Ecco che alora il rischiodidiventare prededi case editrici e agenti etterari. Ma come si fa adifendersida chi, facendo eva su una grande passione come quela per a scrittura, approfittadei nostri sogni e speranze? Innanzitutto bisogna cercaredi essere realisti e analizzare con sincerità a nostra creazione, provando a metterci nei pannidi un possibile ettore: se persino nostra madre farebbe fatica ad arrivare a paginadieci, forse è il casodi rivedere ’ opera. Se invece siamo convintidi aver fatto un buon avorodobbiamo cercare un editore e può capitaredi imbatterci in qualcuno che,dopo averci riempitodi complimenti, ci comunicadi essere costretto a chiederci un contributo economico per pubblicarci. A volte queste spese possono arrivare anche a 5-6 mila euro per un ibrodi cento pagine: a cifra infattidi solitodipendedala unghezzadeldattiloscritto. Il fatto è che gli editori a pagamento in pratica tiderubanodue volte:deldenaro che ti chiedono edela possibilitàdi far conoscere a tua opera. Infatti nondistribuiscono il tuo ibro né fanno alcuno sforzo per promuoverti. Insomma si fanno pagare per un avoro che è poco più che tipografico. Contro questa editoria Stampa Alternativa ha anciato un’ iniziativa provocatoria, a campagna «Libri puliti» per il giusto risarcimentoda editori e agenti etterari egata a «Smaschera e vinci», per cui viene offerta una fornituradi ibri alo scrittore più truffato. Sul sito www.stampalternativa.it si trovano anche consigli su comedenunciare gli abusi al giudicedi pace e un forumdidiscussione tenutodala stessa Miriam Bendia.dECALOGO Qualche consiglio per fare centro Alcuni consigli utili per gli aspiranti: 1. Evitare un eccessivo autobiografismo, usare un inguaggio semplice. 2. Essere severi con se stessi nel valutare con obiettività il proprio avoro. 3. Informarsi sule case editrici per evitaredi mandare un romanzo storico a chi pubblica solamente manualidi cucina. 4.diffidare sempredi chi chiede ingenti cifredidenaro in cambiodi una pubblicazione. 5. In casodi pubbli- cazionedeve essere garantita promozione,distribuzione e tiratura adeguate. 6. eggere bene i contratti che vengono proposti, magari facendosi aiutareda qualcuno più esperto. 7. Conoscere i propridiritti. Se il contratto vienedisatteso infatti ci si può rivolgere al giudicedi pace. 8. Per farsi conosceredal pubblico si può partecipare a premi etterari seri, che non chiedono iscrizioni a pagamento. 9. E’ anche possibile pubblicare su Internet, magari scegliendo i siti più conosciuti e frequentati. 10. Ultimo consiglio: insistere, non arrendersi e non perdere mai a speranza.

"Editori a perdere"
un viaggio
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un piccolo prezioso manuale che coraggiosamentedenuncia trappole e truffe nel mondodel’editoria. un ibrodi cui si è molto parlato e che aprirà gli occhi a scrittori esordienti ale prese con trappole ’istituzionalizzate’dal silenzio. il viaggio è una metafora che nel ibro si usa spesso, e non ha caso è il sottotitolo (

"Editori a perdere"
Alberto Moravia, Italo Svevo edino Campana
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Editori a perderedi Miriam Bendìa è il raccontodi un calvariodurato cinque anni, nel vano tentativodi pubblicare qualcosa. Un abirinto, il mondo editoriale quelo che vienedescritto,dove è fin troppo facile perdersi, fra rifiuti e ricatti, agenzie etterarie e valutazioni, promesse non mantenute e agenti etterari, scuole e corsidi scrittura e contratti mai rispettati. Spesso e spese sostenute (per ettere, telefonate, viaggi…) e il tempo perso nela vana ricercadi un editore vengono ripagati condelusioni o, addirittura, contenziosi - anche se non è ecito faredi ogni erba un fascio visto che molti sono gli editori che non chiedono un euro agli autori. Ripagherà i giovani autori sapere che ’eventuale contributo ale spesedi pubblicazione i accomuna ad Alberto Moravia, Italo Svevo edino Campana? Non saprei...

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I misteridel’editoria
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Tutti i misteridel mondodegli editori a pagamento, tutte e frustrazionidi uno scrittore esordiente raccontati con ironiada una ex-esordiente e una seriedi ettere graffianti per non “farsi pubblicare”.duedenunce: chiare, impide, necessarie. Certo, non sodire quanti e quali effetti abbiano sortito: certe case editrici a pagamento sono sempre attive, e continuano a guadagnare centinaiadi migliaiadi euro titilando a vanitàdel cittadino imbrattacarte; e recensioni sui mediadi riferimento,dai quotidiani ai periodici, rimangono tendenzialmente territorio esclusivodi certi gruppi editoriali; a stucchevole proliferazionedei corsidi scrittura non ha ralentato. Perché sembradavvero che niente vada per il verso giusto. Perché a un certo ivelo non s’arriva senza robusto sostegnodi medio-grande editore, odi adeguata obby intelettuale; e in ogni caso non ci si riesce a vivere. Questo è il ibro che racconta i muri erettida un sistema che s’autoalimenta, avalando casi etterari fiacchi o immotivati o incomprensibili fortunedi autoridi genere, imponendo ’ilusionedidiventare grandi via corsidi scrittura fondamentalmentedestinati a ralegrare il conto in bancadel’ideatore: autore mainstream con tanta vogliadi viveredel niente. Ben sapendo che nel nostro tempo i ettori sono tendenzialmente scrittori, con rare eccezioni, il ibro rivolge oro una seriedi consigli necessari ad accettare che a scrittura è un vizio che t’ammazza.

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