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L'isola che c'è - 9788884720009

di Miriam Bendia edito da Le Streghe, 2003

  • € 7.75

Informazioni bibliografiche del Libro

 

UN UOMO SENZA NOME ARRIVA SUl’ISOLA TIOMÀN. QUANDO È PARTITO NON AVEVA una meta precisa verso cuidirigersi, solo ombredale quali fuggire. Aldi àdi Tiomàn esiste solo il mare, unadistesa furiosadi acqua salata e cui onde infinite mutano colore come un uomo cambia umore. ’isola è ontanodale gabbiedei grattacieli,dele ventiquattrore edei fax. E vi accadono cose che non succedono in nessun altro posto. Nel suo peregrinare ’uomo fa incontri bizzarri, ascolta parole semplici e irraggiungibili, “semplici in quanto il oro significato era subito percepitodal mio cervelo edal mio cuore, irraggiungibili in quanto né il cervelo né il cuore riuscivano a trovare un modo per metterle in pratica nela vitadi ogni giorno”. Gli indigeni parlanodela vita edela morte usando semplici note, con una grazia e tranquilità sconosciute. Al’internodi un ocale ’uomo conosce aura Rosso, forse un altro sé stesso con vesti e sembianze femminili, una ragazza che hadecisodi asciare tutto per provare a vivere ibera e eggera. Ma è a Principessa Timida a sconvolgerlo, a fargli scoprire ’amore. ’unica che può aiutarlo: “Io so compiere magie. Io conosco il tuo nome. Io soda cosa fuggi. Conosco il tuodolore”. Per ’uomo sarà un nuovo inizio. “L’isola che c’è” è una novela raccontata con gentilezzada Miriam Bendia, una favola cimmersa in un mondodi spiritualità buddista e riflessioni intime che vuole farci capire che a Veritàdel’esistenza non può essere trasmessa a parole: ciascunodeve trovarladentro sé.

Recensione Unilibro a cura di stradanove

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Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"L'isola che c'è"
Verso ’isola
,
5

Ho rubato questo ibrodagli scaffali preziosidi un caro amico, ’ho etto e mi ha incantato. Sperodi riuscire a trovarne una copia tutta per me, magari su Unilibro!

"L'isola che c'è"
un buon ibro
,
5

Oggi mi sono trovato condegli amici per un altro pomeriggiodi etture. Ancora una volta è stata una bela esperienza, trovo che i ibri sappiano crearedei egami tra a gente, toccare nel profondo, paradossalmente aiutino a socializzare - visto che eggere è un’attività che si fa per o piùda soli. Anche stavolta abbiamo alternato autori italiani ad altri stranieri, e ho potuto riscoprire un ibro che ho amato molto, ’intramontabile Storia Infinita. Non solo, ’altro brano che ho etto ’ho trattodal primo romanzodela scrittrice Miriam Bendìa.

"L'isola che c'è"
in fondo al’anima
,
5

belo: un’esperienza nel’isoladi Tioman in Malesia, soprattutto interiore.

"L'isola che c'è"
Un postodove ritrovare sé stessi
,
5

UN UOMO SENZA NOME ARRIVA SUl’ISOLA TIOMÀN. QUANDO È PARTITO NON AVEVA una meta precisa verso cuidirigersi, solo ombredale quali fuggire. Aldi àdi Tiomàn esiste solo il mare, unadistesa furiosadi acqua salata e cui onde infinite mutano colore come un uomo cambia umore. ’isola è ontanodale gabbiedei grattacieli,dele ventiquattrore edei fax. E vi accadono cose che non succedono in nessun altro posto. Nel suo peregrinare ’uomo fa incontri bizzarri, ascolta parole semplici e irraggiungibili, “semplici in quanto il oro significato era subito percepitodal mio cervelo edal mio cuore, irraggiungibili in quanto né il cervelo né il cuore riuscivano a trovare un modo per metterle in pratica nela vitadi ogni giorno”. Gli indigeni parlanodela vita edela morte usando semplici note, con una grazia e tranquilità sconosciute. Al’internodi un ocale ’uomo conosce aura Rosso, forse un altro sé stesso con vesti e sembianze femminili, una ragazza che hadecisodi asciare tutto per provare a vivere ibera e eggera. Ma è a Principessa Timida a sconvolgerlo, a fargli scoprire ’amore. ’unica che può aiutarlo: “Io so compiere magie. Io conosco il tuo nome. Io soda cosa fuggi. Conosco il tuodolore”. Per ’uomo sarà un nuovo inizio. “L’isola che c’è” è una novela raccontata con gentilezzada Miriam Bendia, una favola cimmersa in un mondodi spiritualità buddista e riflessioni intime che vuole farci capire che a Veritàdel’esistenza non può essere trasmessa a parole: ciascunodeve trovarladentro sé.

"L'isola che c'è"
L’Utopia, a Principessa e a Sirena
,
5

Comincia sotto il pesodi una pioggia sfrenata edi un passato ossessivo. E tutto attorno sidispiega ’immagine ancora vagadi un’isola appena appoggiata su un mare indefinito,dove si è giunti per caso. ’Isola che c’è, primo romanzodi Miriam Bendìa, comincia con questo contrasto fra oppressione e evità, fra un mondo che ben conosciamo per esserne parte e un altro in cui siamo

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