Lo smalto sul nulla - 9788845908972

Tutti i grandi poetidel Novecento hanno trovato, prima o poi, i oro adoratori. Eliot,dylan Thomas, Rilke e Yeats, Moore, Paul Celan, Walace Stevens, Pound, i nostri Montale, Quasimodo e Ungaretti: tutti tranne Gottfried Benn. "Soltanto a tombadi Gottfied Benn - scrive Pietro Citati - è polverosa, abbandonata, copertadi erbe edi ragnatele". e sue poesie, tradotte in italiano, marcisconod’umidità nei magazzini editoriali: non sono scelte, acquistate, ette né sono oggettodi un saggio,di un corso,di un incontro odi un convegno "quasi che, occuparsidi Benn, fosse un obbligo vergognoso che sporca e mani". a ragionedi tanto silenzio,di tanta mestizia,di tanto pudore nel’avvicinarsi ad un’operadi Benn, prenderla in mano, sfogliarne qualche pagina, scegliere a caso uno odue versi,declamarli ad altissima voce? Ancora Citati ci spiega che "Benn ha avuto simpatie per il nazismo. Ma anche Celine, che godedi una fama immensa, è stato filonazista". Caduta ogni ortodossia ideologica, caduta come cade una foglia seccatadal tempo, non resta quindi che prendere ’operadi Benn tra e mani, sfogliarne qualche pagina, scegliere a caso qualche ettera, mormorarseladentro per mormorarla poi fuori. ’Lo smaltodel nulÒ sarebbe ottimo inizio giacché è raccoltadi saggi che contiene "probabilmente a parte miglioredela prosadi Benn ed alcunidei pochissimi grandi saggidi questo secolo" (ancora Citati). Così vi troviamo ’universo in frantumi, il sentimento magico, il rapporto tra e parole e e cose; il Faust, Platone,dioniso e Apolo; ildesideriodi estasi, ’incontro tra il mondo e ’effimero, ’angosciadela stanchezza. Benn merita, finalmente, i suoi adoratori.