A metà senza fine. In militante malinconia per Jacques Derrida - 9788857551036

A metà senza fine. In militante malinconia per Jacques Derrida: Il libro è una raccolta di saggi pubblicati da Bennington dopo la morte del maestro e amico Jacques Derrida. In ognuno di essi la morte del filosofo diventa l'occasione per riflettere in modo chiaro, agile ed elegante sul lascito dell'opera di Derrida. In particolare Bennington riprende la nozione chiave di "différance", da un lato per liberarla da certi equivoci interpretativi (Nancy), dall'altro per mostrarne la portata decisiva nell'elaborazione derridiana di temi quali la vita, la morte, la sopravvivenza, l'auto-immunità, le pulsioni di morte l'elaborazione del lutto, riportando così in primo piano il rapporto decisivo tra decostruzione e psicanalisi. Bennington permette di comprendere come l'affermazione della vita - nozione passata al vaglio della decostruzione nella sua semplice esteriorità e opposizione alla morte - costituisca il lascito maggiore dell'opera derridiana, smentendo così quelle interpretazioni correnti secondo le quali il limite della filosofia di Derrida starebbe proprio nel valore fondante attribuito alla morte.
The book is a compilation of essays published by Bennington after the death of the master and friend Jacques Derrida. In each of them the death of the philosopher becomes an opportunity to reflect in a clear, agile and elegant way on the legacy of Derrida's work. In particular, Bennington incorporates the key notion of "différance", on the one hand to free it from certain interpretative misunderstandings (Nancy), on the other to show its decisive significance in the derridian elaboration of issues such as life, death, survival, The self-immunity, the death drives the processing of mourning, thus bringing to the fore the decisive relationship between deconstruction and psychoanalysis. Bennington makes it possible to understand how the affirmation of the life-notion passed through the screening of the deconstruction in its simple externality and opposition to death-constitutes the major legacy of the Derridian work, thus disproving those Current interpretations According to which the limit of Derrida's philosophy would be precisely in the founding value attributed to death.