Perché guardiamo gli animali? Dodici inviti a riscoprire l'uomo attraverso le altre specie viventi - 9788842821946

Perché guardiamo gli animali? Dodici inviti a riscoprire l'uomo attraverso le altre specie viventi: Lo sguardo di un cane, con la sua muta urgenza, può interrogare in modo profondo, indicando realtà che sfuggono all'attenzione umana. Una lepre che attraversa un confine, davanti agli agenti di frontiera, rivela quanto ci sia di arbitrario nelle convenzioni che governano il nostro quotidiano. Rispecchiarsi negli occhi di un orango equivale a un viaggio nel tempo lungo millenni, e il bagliore emanato da una lucciola può apparire ancora più gelido e remoto di quello di una stella. Da sempre gli animali occupano il centro dell'universo insieme all'uomo: nell'antichità venivano utilizzati per popolare lo zodiaco, e gli indù immaginavano che la Terra fosse sorretta da un elefante, a sua volta in piedi sul guscio di una tartaruga. Li guardiamo da sempre, perché sono esseri senzienti e mortali come noi, eppure radicalmente diversi: osservandoli abbiamo imparato a definire che cosa è umano, e il loro sguardo ci è ancora indispensabile. Oggi gli animali abitano le case di milioni di persone, le loro fotografie invadono il web e le pagine dei giornali: sono dappertutto, eppure stanno scomparendo, perché è sempre più rara la possibilità di un incontro, sostituita dallo spettacolo di documentari, cartoni animati e giochi per bambini. Stanno perdendo il ruolo di messaggeri di un "oltre" segreto, dell'abisso che si trova al di là del linguaggio e parla della nostra origine, della nostra solitudine come specie.
The look of a dog, with his wetsuit urgency, may examine in a profound way, pointing to reality that escape the human attention. A Jackrabbit crossing a border, next to the border agents, reveals how much there is of arbitrary conventions that govern our everyday lives. Be reflected in the eyes of an orangutan is equivalent to a journey through time along the millennia, and the glow emanating from a Firefly can appear even more remote than the frosty and a star. Always the animals occupy the center of the universe together with man: in ancient times were used to populate the Zodiac, and Hindus imagined that the Earth was supported by an elephant in turn standing on the shell of a turtle. We look at them forever because they are sentient beings and mortals like us, yet radically different: watching them we learned to define what is human, and their gaze there is still essential. Today animals inhabit the homes of millions of people, their photographs are invading the web and pages of newspapers: they're everywhere, yet are disappearing because it is increasingly rare for the possibility of a meeting, replaced by the spectacle of documentaries, cartoons and games for children. Are losing their role as messengers of a "beyond" secret of the abyss that lies beyond the language and speaks of our origin, our solitude as a species.