Paesaggi - 9788842824916

Paesaggi: "Paesaggi" è la più completa raccolta degli scritti di John Berger dedicati all'arte e alla letteratura. Chi è alla ricerca di un ponderoso volume di critica, con quadri monografici e rigide periodizzazioni, dovrebbe guardare altrove; chi invece è già un lettore di questo «rinascimentale uomo contemporaneo» si stupirà ancora una volta di tanta varietà di saggi, poesie, racconti e meditazioni, ritrovando lo sguardo di uno storyteller che mai ha inteso la scrittura come un atto di possesso, ma sempre come un modo per abitare il presente e mutarne la trama. In questo volume, ideale prosecuzione di "Ritratti", John Berger è l'osservatore tenace di vasti panorami popolati da figure umane, alla ricerca di mappe del nostro tempo. Dapprima si tratta soprattutto di paesaggi teorici, in cui Berger incontra gli scrittori e gli artisti che più hanno accompagnato il suo pensiero: da Walter Benjamin a Gabriel García Màrquez, da Rosa Luxemburg a James Joyce. Poi si passa all'esplorazione - a volte reale, sempre letteraria - di paesaggi fisici: la Palestina resistente, abitata da bambini e cavalli selvaggi; la Parigi dei cubisti e la Venezia marcescente della Bienriale; la città di Delft che «sgorga dagli occhi di chi l'ha lasciata»; la campagna senza tempo in cui i contadini hanno insegnato a Berger «il poco che so»; fino al fluido mercato del mondo odierno, in cui ognuno è un consumatore perduto in una geografia assente. Raccontando questi luoghi, John Berger racconta se stesso, il suo modo ardente e combattivo di cercare uno spazio da condividere e di indagare lo sguardo. Ogni paesaggio
"Landscapes" is the most complete collection of John Berger's writings dedicated to art and literature. Who is in search of a ponderous volume of criticism, with monographic paintings and rigid periodizzazioni, should look elsewhere; Who is already a reader of this «Contemporary Renaissance man» will be amazed once again of so much variety of essays, poems, Tales and meditations, finding the gaze of a storyteller who never intended scripture as an act of possession, but always as A way to inhabit the present and change its plot. In this volume, ideal continuation of "portraits", John Berger is the tenacious observer of vast panoramas populated by human figures, looking for maps of our time. At first it is mainly theoretical landscapes, in which Berger meets the writers and artists who have most accompanied his thoughts: from Walter Benjamin to Gabriel García Màrquez, from Rosa Luxemburg to James Joyce. Then we move on to the exploration-sometimes real, always literary-of physical landscapes: Palestine resistant, inhabited by children and wild horses; The Paris of the Cubists and the rotting Venice of the Bienriale; The city of Delft that "gushes from the eyes of those who left it"; The timeless campaign in which the peasants taught Berger ' The little I know '; Up to the fluid market of today's world, where everyone is a lost consumer in an absent geography. By telling these places, John Berger tells himself, his fiery and combative way of looking for a space to share and to investigate the gaze. Every landscape