I cristiani delle origini. Gli anni fondatori di una religione mondiale - 9788839928726

I cristiani delle origini. Gli anni fondatori di una religione mondiale: Con il suo Gesù, autentico bestseller, Klaus Berger ha pubblicato una summa, apprezzata a livello internazionale, della ricerca storica e scientifica sul fondatore e fondamento del cristianesimo. Berger si dedica ora - in questo testo che costituisce la continuazione dell'opera precedente - agli anni di fondazione del cristianesimo, a quel cinquantennio che va dalla risurrezione fino alla scomparsa della prima generazione dopo Gesù o - come lo si chiama tradizionalmente - al "periodo apostolico". Se Gesù è stato la matrice, l'innesco, l'irruzione sorprendente grazie alla quale si è messa in moto l'avventura, dall'iniziativa locale di una manciata di pescatori e contadini dalle umili origini, nell'angolo più remoto dell'antichità, è nata in un battibaleno una religione mondiale. I primi cristiani rappresentavano un'alternativa attraente alla religiosità pagana dell'epoca - e questo sul piano intellettuale, etico ed esistenziale - non solo per il fatto che professavano la fede in un unico Dio, ma soprattutto perché era dimostrabile che il loro Cristo era esistito realmente. La loro dottrina si basava dunque su un fondamento storico. Diversamente dalla società romana emarginante, poi, il cristianesimo era egualitario e universale: poveri e ricchi, uomini e donne, tutti erano benvenuti, per tutti gli strati sociali e per tutti i popoli una via nuova era aperta. A differenza dei culti sacrificali dell'epoca, i seguaci di Cristo offrivano una forma religiosa al cui centro stava l'amore: il pasto eucaristico invitava a partecipare al divino e rendeva possibile una genuina identifi
With his Jesus, a true bestseller, Klaus Berger has published an internationally appreciated summa of historical and scientific research on the founder and foundation of Christianity. Berger now devotes himself - in this text that constitutes the continuation of the previous work - to the years of founding Christianity, to that fifty years that goes from the resurrection until the disappearance of the first generation after Jesus or - as it is called traditionally - to the "apostolic period." If Jesus was the matrix, the trigger, the startling burst through which the adventure was set in motion, from the local initiative of a handful of fishermen and farmers from humble origins, in the most remote corner of antiquity, was born in a heartbeat a religion. The early Christians represented an attractive alternative to the pagan religiosity of the time - and this on an intellectual, ethical and existential level - not only because they professed faith in one God, but above all because it was demonstrable that their Christ had really existed. Their doctrine was therefore based on a historical foundation. Unlike the marginalizing Roman society, then, Christianity was egalitarian and universal: poor and rich, men and women, all were welcome, for all social strata and for all peoples a new way was open. Unlike the sacrificial cults of the time, the followers of Christ offered a religious form at which love was at the center: the Eucharistic meal invited to participate in the divine and made possible a genuine identification