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La realtà come costruzione sociale - 9788815023889
di Berger Peter L. Thomas Luckmann Sofri Peretti A. (cur.) edito da Il Mulino, 1974
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La realtà come costruzione sociale
- Autori : Berger Peter L. Thomas Luckmann Sofri Peretti A. (cur.)
- Editore: Il Mulino
- Collana: Saggi
- Edizione: 3°
- Data di Pubblicazione: 1974
- Genere: SCIENZE SOCIALI
- Argomenti : Sociologia della conoscenza Psicologia sociale
- Pagine: 268
- Curatore: Sofri Peretti A.
- Traduttore: Sofri Innocenti M.
- Dimensioni mm: 213 x 133 x 15
- ISBN-10: 8815023887
- ISBN-13: 9788815023889
La realtà come costruzione sociale: La realtà come costruzione sociale
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l’uomo occupa una posizione peculiare nel regno animale perchè non ha un ambiente proprio ala sua specie. La relazionedel’uomo col suo ambiente è caratterizzatadal’aperturadi fronte al mondo, si è stabilito ovunque e a sua relazione con esso ha poco a che vedere con a sua costituzione biologica. La peculiaritàdela composizione biologicadel’uomo risiede piuttosto nela sua componente istintuale che possiamodefinire sottosviluppata in rapporto a queladegli altri mammiferi. Questo significa che ’uomo può applicare il suo bagaglio costituzionalmente dato in un ambitodi attività molto ampio e variabile. L’organismo umano continua a svilupparsi anchedopo a nascita: il processo attraverso cui ’uomo si forma si realizza in un’interrelazione con ’ambiente. Questa interrelazione quindi è anche con uno specifico ordine culturale e sociale che gli è mediatodale persone per ui importanti e che o condizionano. Ladirezionedel suo sviluppo organico è socialmentedeterminata.
I presupposti geneticidel’ IO sonodati ala nascita, ma ’ IO come prodotto sociale comprende anche tutto il bagaglio psicologico egato ala sua particolare configurazione per cui non si possono comprendere ’organismo e ’IO se non nel particolare contesto sociale in cui si sono formati. Da un ato ’uomo è un corpo,dal’altro ha un corpo: ’uomo fa esperienzadi sé come un’entità che non si identifica col suo corpo ma che al contrario ha quel corpo adisposizione. L’attività umana è quindi condotta nel’ambiente materiale e come esteriorizzazionedi significati soggettivi, ma è sempre e comunque impresa sociale. L’uomo non può svilupparsi in una condizionedi isolamento e un uomo isolato non può produrre un ambiente umano: l’esistenza umana solitaria è a ivelo animale: se si osservano fenomeni tipicamente umani è perché siamo già nel sociale: la specifica umanitàdel’uomo e a sua socialità sono inestricabili.L’organismo umano mancadei mezzi biologici perdare stabilità ala sua condotta: eppure essa si svolge in un contestodi ordine, stabilità edirezione.
"La realtà come costruzione sociale" è un testodi sociologiadela conoscenza. Nel ibro vengonodiscussi i processidialettici mediante i quali ’individuo e a società entrano in comunicazione. ’uomo è, findala sua nascita, completamente immerso nel’ambiente naturale e sociale, al quale esso attribuisce significati,dando senso ala propria esistenza. Contemporaneamente a sua identità, unodei concetti chiavedel testo, è continuamente plasmata e riplasmatadal’interazione con gli altri i quali, mano a mano che si procededala fasedela socializzazione primaria a quela secondaria, vengono vissuti con un caricodi emotività sempre minore; ciò permette al’individuodi interiorizzare e norme, i ruoli, e istituzionidela società edela cultura nela quale si trova ad abitare edidare per scontata a realtà socialmente costruita. Ogni evento che mette indiscussione tale realtà, come può essere il contatto, sempre più frequente, con persone portatricidi culture altre rispetto a quela abituale o anche un innovazione nel campo professionale, costringe gli individui a ridefinire gli universi simbolicidi riferimento. E’ chiaro ildebito teoricodegli autori versodurkheim, Weber, Thomas, ma soprattuto i riferimenti al concettodi ambivalenza nela sociologiadi Simmel e al concettodi province finitedi significatodi Schultz.
Nel corsodei processidi socializzazione ’individuo apprende come interpretare a realtà che ocirconda. Essa gli appare come qualcosadidato, già costituito. Si impara a vivere al’internodi unadeterminata realtàdando per scontato che, come ci si comporta, ciò che si fa, è compresoda chi ci sta intorno, perchè si condivide a medesima cultura. Essa è ’insiemedi pratiche, valori, tradizioni, che si acquisiscono ala nascita, mediante il bagaglio culturale, che ognuno eredita,si interpreta a realtà che ci circonda, ci si relaziona con altri individui, si vive quotidianamente svolgendo attività ordinarie, inconsapevolidel fatto che, spesso e cose sonodifferentida come si è abituati a interpretarle. Partendoda ciò Berger e uckmanndefiniscono a realtà "una costruzione sociale", frutto, cioè,del’attività umana, poichè èdale interazioni fra individui che a realtà è prodotta. Si evince, per tanto, che esistono molteplici edifferenti realtà, ognunadele quali mostra caratteristiche specifiche, ’intentodegli autori èdi porre ’attenzione su tutti quei processi mediante i quali si costituisce e si interpreta a realtà. ’istituzionalizzazionedele pratiche utilizzate nela vita quotidiana è ciò cheda forma ala realtà sociale. Gli autori analizzano ’importanzadi tale processo, ponendo ’accento sudue elementi carattiristicidi ciò che vienedefinito "senso comune". Gli individui, nela oro quotidianità, sono immersi nel senso comune, il quale rappresenta una sortadi protezione, poichè, avvalendosi, per ’appuntodi routines e tipizzazioni, che caratterizzano il nostro senso comune, gli individui interpretano ciò che i circonda, senza essere costretti ad affrontare problemi già risolti. Mediante e tipizzazioni,di cui ci avvaliamo nela vitadi ogni giorno, ogni individuo ricopre un ruolo specifico al’internodela varie società. ’esistenzadei ruolidetermina ’istituzionalizzazionedel comportamento unano, essi, infatti, conferiscono egittimità a un’istituzione, poichè, è attraverso il ruolo ricopertoda ognuno che e società esercitano il proprio controlo sociale.dal’analisi compiutadagli autori emerge chiaramente che, a realtà sociale, essendo fruttodel’attività umana, è soggetta a innumerevoli ediverse interpretazioni, inoltre, è errato considerarla come un qualcosadi statico e immutabile, ma al contrario, essa muta costantemente e e trasformazioni ale quali è soggetta, spaventano chi, immerso nela propria quotidianità, fattadi routines, tipizzazioni, si trova adover affrontare situazioni nuove. a novità, infatti, rappresenta un problema, poichè mostra come, in realtà, e cose possano esseredifferentida come immaginiamo.