Sermoni sul Cantico dei cantici. Vol. 5/2: 36-86 - 9788831191876

Sermoni sul Cantico dei cantici. Vol. 5/2: 36-86: Promossa dall'Abbazia di Chiaravalle, è un lavoro di vasto respiro che mette a frutto un secolo di ricerca e che costituisce una nuova base di partenza per ogni indagine su san Bernardo. La teologia mistica di san Bernardo è una sintesi originale della patristica e del medioevo, espressa in un linguaggio folgorante e intrisa della sensibilità di un santo che rimane profondamente umano. Ma fu al contrario un realista con un'acuta percezione della condizione umana la cui opera ha affascinato gli spiriti più diversi della cultura europea, da Tommaso a Lutero, a Pascal. L'opera completa di san Bernardo è prevista in 10 volumi, tutti rilegati in tela, con cofanetto, di formato 16x24. Il presente volume è frutto di un accurato lavoro che ha ricostruito il testo dopo aver appurato e "pesato" ben tre versioni meritevoli di fiducia in quanto, dopo la morte di Bernardo in mano a copisti e correttori, ha continuato ad evolversi. Quello che conosciamo ora, ormai accreditato dalla maggioranza dei manoscritti -Sermones super Cantica Canticorum- lo dobbiamo a Goffredo di Auxerre.
Promoted by the Chiaravalle Abbey, is a comprehensive work that exploits a century of research and which constitutes a new starting point for every survey for san Bernardo. The Mystical Theology of Saint Bernard is an original synthesis of patristic and medieval times, and expressed in language that is striking and drenched the sensitivity of a Saint who remains deeply human. But was instead a realist with a keen sense of the human condition whose work has fascinated many different spirits of European culture, from Thomas to Luther, in Pascal. The complete works of St. Bernard is scheduled in 10 volumes, all bound in canvas, with slipcase, format 16x24. The present volume is the result of a careful work has reconstructed the text having established and "weighed in" three versions worth trusting in that, after the death of Bernard in the hands of scribes and correctors, has continued to evolve. What we know now, now credited by the majority of the manuscripts-Sermones super Cantica Canticorum-we owe it to Geoffrey, count of Auxerre.