L'unico mondo che abbiamo - 9788893710329

L'unico mondo che abbiamo: Non confidare nell'energia rinnovabile, ma nella nostra capacità di consumare meno energia. Sostituire lo standard di efficienza industriale - più profitto, più tecnologia - con lo standard di salute ecologica - più cura, più responsabilità - per proteggere la sola fonte dell'economia umana, che è sempre l'ecosistema nel quale viviamo. Diffidare della scienza delle corporation, libera di inventare cause e liberata dalla responsabilità degli effetti. Abbandonare l'economia intesa come "governo del denaro" e abbracciare l'economia come "governo della casa": obbligarla a operare come un buon vicino delle comunità naturali e umane, poiché sul lungo termine solo la ricchezza delle une sarà la ricchezza delle altre. Wendell Berry, il "filosofo contadino", una delle voci più influenti e critiche d'Occidente, passa in rassegna in questi dieci saggi i temi principali del nostro tempo, forse gli unici di cui valga davvero la pena parlare: il rapporto tra economia ed ecologia, il "commercio della violenza" globale che distrugge comunità e terra nel nome del profitto, l'assoluta necessità d'iniziare a considerare come un "costo" la sistematica distruzione dell'unico mondo che abbiamo e delle sue culture locali e localmente adattate.
Do not put confidence in renewable energy but in our ability to consume less energy. Replace the standard industrial efficiency-more profit, more technology-with the standard ecological health-care more, more responsibility-to protect the sole source of human economy, which is always the ecosystem in which we live. Be wary of science of corporation, free to invent cases and freed from the responsibility of the effects. Abandon the economy understood as "Government money" and embrace the economy as "housekeeping": force it to operate as a good neighbor of the natural and human communities, because in the long term only the richness of the une will be the wealth of others. Wendell Berry, the "peasant philosopher", one of the most influential voices and criticism of the West, browsing in these ten essays the main themes of our time, perhaps the only ones really worth talking about: the relationship between economy and ecology, " "global trade of violence that destroys communities and land in the name of profit, the absolute need to begin to consider as a" cost "the systematic destruction of the only world we have and its local cultures and locally adapted.