L'architettura degli spazi di lavoro. Nuovi compiti e nuovi luoghi del progetto - 9788874624980

L'architettura degli spazi di lavoro. Nuovi compiti e nuovi luoghi del progetto: Il libro affronta il tema lavoro che, nel quadro articolato delle trasformazioni sociali ed economiche in atto, assume una centralità rinnovata anche per le discipline che si occupano del disegno degli spazi che lo accolgono. Da un lato si assiste alla riorganizzazione del sistema egemone negli ultimi trent'anni: gli spazi del lavoro non sono più semplici edifici industriali ma nuove realtà dotate di laboratori, centri studi, spazi di relazione con il pubblico e con il paesaggio. Prende dunque corpo una revisione del modello di città sociale che in Italia ha segnato profondamente la progettazione architettonica e urbana, sulla scia di quanto accaduto per la Olivetti. Il Diesel Village a Breganze e le diverse factory che nascono oggi occupando complessi industriali dismessi rappresentano il controcampo della crisi dei capannoni diffusi. Dall'altro lato la dismissione della produzione fisica di materiali ed oggetti crea una diversa strutturazione di reti per la produzione immateriale di idee o servizi: nuovo lavoro si costruisce sugli spazi marginali o abbandonati del territorio, motori latenti di uno sviluppo alternativo.
The book focuses on work that articulated social and economic transformations in place, takes on a renewed importance also for the disciplines involved in the design of spaces that welcome him. On one side there is the hegemonic system reorganization over the last thirty years: work spaces are no longer simple industrial buildings but new realities with laboratories, research centers, public spaces and the landscape. Take therefore a revision of the body social model city in Italy has profoundly marked the architectural and urban design in the wake of what happened for Olivetti. Diesel Village in Breganze and various factories that are born today dealing with disused industrial complexes represent the reverse angle of the crisis of the sheds. On the other hand, the disposal of the physical production of materials and objects creates a different structuring of immaterial production networks of ideas or services: new work builds on marginal land or abandoned spaces, latent development alternative engines.