Arte o spettacolo? Fruitori, utenti, attori - 9788846477545

Arte o spettacolo? Fruitori, utenti, attori: In un mondo che pone enfaticamente al centro della propria natura la comunicazione, sostenere che l'arte abbia poco a che fare con essa può sembrare sovvertire un ordine e ciò costa fatica intellettuale. È per questo che la presenza dei critici, dei curatori e di altri attori accanto agli artisti è data per scontata, spesso invocata, proprio per la loro presunta capacità di restituire una semantica condivisibile che le forme in sé non necessariamente hanno. Ecco allora che la poetica dell'artista incontra e si confonde con sensibilità diverse, che 'sveleranno', nei casi migliori, non tanto il difficile equilibrio fra il reale e l'ideale che il vero artista persegue, bensì la visione di chi interpreta. Se assumiamo che per l'artista comunicare non sia un obiettivo primario, per chi lo è? È proprio in tal senso che si aprono mille interrogativi e si possono proporre mille risposte. Non è certamente un caso che, pur partendo da livelli di osservazione differenti, gli autori concentrino la loro attenzione sul ruolo che nel contesto artistico hanno assunto la divulgazione e l'informazione pubblicitaria, avvertano l'importanza di proporre uno schema teorico sui modelli di fruizione correnti, si interroghino sul ruolo creativo delle nuove tecnologie, o, ancora, analizzino i sottili intrecci fra sistema dell'arte ed economia.
In a world that places emphatically at the heart of its nature communication, argue that art has little to do with it may seem subvert an order and this coast intellectual fatigue. That's why the presence of critics, curators and other actors next to artists is taken for granted, often relied on, precisely because of their alleged ability to return a shareable semantics that forms itself doesn't necessarily have. That's why the poetic work of artist meets and merges with different sensitivity ' reveal ', in the best cases, not so much the difficult balance between the real and the ideal that the artist pursues, but the vision of who he plays. If we assume that for the artist to communicate is not a primary target, who is? And precisely in this sense that open a thousand questions and you would suggest answers. It is certainly no coincidence that, albeit from different observation levels, the authors focus their attention on the role in the artistic context took advertising and disclosure, feel the importance of proposing a theoretical scheme on current fruition models, interrogated on the creative role of new technologies, or thin weaves between EHS system of art and economics.