Per esser pronti. Ripensare la gestione dell'emergenza in città - 9788891761927

Per esser pronti. Ripensare la gestione dell'emergenza in città: Cosa significa governare un'emergenza? Come si prepara una città alla catastrofe? Chi dev'esser pronto a intervenire? A più di cinquant'anni dal Vajont, in Italia la gestione della sicurezza locale continua a essere descritta come una questione tecnica, quasi ingegneristica. I piani d'emergenza, strumento chiave per la gestione dei disastri, spesso risultano strumenti burocratici, poco operativi e leggibili solo da addetti ai lavori molto formati. Per esser pronti ripercorre il rapporto tra la città, intesa innanzitutto come spazio di relazione e di complessità, e l'insorgere della catastrofe. Attraverso un procedere ermeneutico il volume si apre sulle definizioni e gli approcci al rischio, dialoga con mondi disciplinari diversi e propone un modello valutativo per descrivere l'efficacia del piano d'emergenza. Il nucleo del volume mette in costellazione i problemi emersi con le questioni del potere e della rappresentazione, nel piano e nel governo degli eventi catastrofici, nel tentativo di riportare l'emergenza da una dimensione tecnica ad una politica. Il lavoro si chiude riportandoci alla città, non più come sistema amministrativo, ma interrogandosi sul ruolo della comunità nella gestione dell'evento, riconsegnando alla cittadinanza responsabilità e competenza di fronte al rischio.
What it means to govern an emergency? How to make a city to catastrophe? Who must be ready to intervene? In over fifty years by the Vajont, in Italy the local security management continues to be described as a technical matter, almost engineering. Contingency plans, a key tool for managing disasters, often bureaucratic instruments, little operational and readable only by insiders very formats. To be ready traces the relationship between the city, intended primarily as a space of relation and of complexity, and the onset of the disaster. Through a hermeneutic proceed the volume opens on definitions and approaches to risk, communicates with different disciplinary worlds and proposes a model of evaluation to describe the effectiveness of the contingency plan. The core of the volume puts in constellation problems emerged with issues of power and representation, in the plane and in the Government of catastrophic events, in an attempt to bring back the emergency from a technical dimension to a policy. The work closes back to the city, no longer as administrative system, but by inquiring about the role of the community in the running of the event, returning to citizenship responsibility and competence in front of the risk.