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Il cielo è rosso - 9788854514324
di Giuseppe Berto edito da Neri Pozza, 2018
- Prezzo di Copertina: € 18.00
- € 17.10
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il cielo è rosso
- Autore: Giuseppe Berto
- Editore: Neri Pozza
- Collana: Bloom , Nr. 149
- Data di Pubblicazione: 2018
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 420
- Dimensioni mm: 216 x 218 x 32
- ISBN-10: 8854514322
- ISBN-13: 9788854514324
Il cielo è rosso: Nel 1944 Berto è «prigioniero di guerra» a Hereford nel Texas, in uno di quei campi americani in cui sono reclusi tutti quelli che si rifiutano di dichiararsi «prigionieri collaboratori». Tra coloro che si aggirano nelle baracche a Hereford figurano futuri rinomati scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati, che affascina non poco Berto con le sue letture di Faulkner, Hemingway e Steinbeck, e pittori come Alberto Burri. Nel campo nascono, e circolano in copia unica, varie riviste letterarie. Al principio dell'estate '44, mosso da «un senso di acuta responsabilità» per la parte di colpa da lui avuta nella catastrofe della guerra, Berto decide di scrivere un romanzo intitolato "La perduta gente". Rientrato in Italia nel febbraio del '46, sottopone il manoscritto a Giovanni Comisso che, entusiasta, lo spedisce subito a Leo Longanesi, accompagnandolo con una lettera in cui non esita ad affermare che il romanzo «rappresenta una svolta nella letteratura italiana». L'opera esce da Longanesi negli ultimissimi giorni del 1946 con il titolo "Il cielo è rosso", un'espressione che l'editore prende dai Vangeli. "Il cielo è rosso" racconta le peripezie di quattro ragazzi, tra i quindici e i diciassette anni, in una città distrutta dai bombardamenti alleati. Quattro ragazzi resi orfani dalle traversie della vita e dalla violenza del conflitto. Carla, figlia di una serva, e Giulia, figlia di una prostituta, sono cugine, cresciute nella stessa casa. Giulia è timida, di salute cagionevole. Carla al contrario è disinvolta, sicura di sé, anche se di «umori volubili, a volte perversi altre v
In 1944 Berto's ' prisoner of war ' in Hereford, Texas, in one of those American courses in which they are imprisoned all those who refuse to plead ??employees??. Among those who will be in the barracks in Hereford include future renowned writers such as Dante Troisi and Gaetano Tumiati, which fascinates not little Berto with his readings of Faulkner, Hemingway and Steinbeck, and painters like Alberto Burri. In the field are born, and circulate in single copy, various literary magazines. At the beginning of the summer of ' 44, moved by "a sense of keen responsibility" for some of the blame he had in the catastrophe of war, Berto decides to write a novel called "the lost people". He returned to Italy in February of ' 46, submitting the manuscript to Giovanni Comisso, enthusiast, the forwards for Andrew young, accompanied by a letter in which he does not hesitate to say that the novel ' represents a turning point in Italian literature. " The work in the last few days of 1946 Longanesi exits with the title "the sky is red", an expression that the Publisher takes the Gospels. "The sky is red" chronicles the misadventures of four boys, between fifteen and seventeen, in a city destroyed by Allied bombing. Four boys orphaned by the vicissitudes of life and by the violence of the conflict. Carla, daughter of a servant, and Julia, daughter of a prostitute, are cousins, grew up in the same House. Giulia is timid, in poor health. Carla is relaxed, confident, although sometimes perverse ' fickle moods other v
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Da Mogliano Veneto, piccolo borgo-pËsedel trevigiano, al’assolata ibiadela seconda guerra mondiale, assaltata e occupata in un furore nazionalista che avrebbe condotto ’Italia ala sconfitta e al massacro. Giuseppe Berto fu imberbe ed ingenuo interventista, volontario, militarista pentito (nedà cronaca eccelsa in ’Guerra in camicia nerÒ) in un’avventuradisarmante che o videdisarmato e prigioniero (degli Aleati futuri) nel campodi concentramento texanodi Hereford. Qui, tra pareti che bruciavanodi una calura inadatta agli essere umani, scrisse paginedidiario, racconti raccolti in volume (’Un po’di successo’) ed un intero romanzo che recava il titolo (vagamentedantesco, alusivo e infernale) ’La perduta gente’: questo romanzo, giunto in Italia a ibertà ottenuta, mutò il suo titolo edivenne ’Il cielo è rosso’. In esso quattro "perduti" (Giulia e Tulio, Carla edaniele) cercano a propria salvezza tra i ruderidi un bordelodistruttodale bombe, in una cittàdel Nord-Est anch’essa in frantumi. Branco, nucleo, gruppodi superstiti in una giungladi polvere, macerie e refolid’aria malsana, si muovono "liberidal vincolodele eggididio edegli uomini" rendendo a propria innocenza originaria uno stimolodistruttivo e terribile, capacedidegenerare in "perversione ed egoismo". Berto, con prosa alucinata, anticipa a modernità: anch’essa alucinata.