Gli spinosi cactus di Palestina e Israele - 9788887826678

Gli spinosi cactus di Palestina e Israele: Lotta al terrorismo? Sicurezza? Memoria? Democrazia? Queste parole logore, svuotate del loro significato autentico, sono spaventapasseri per babbei, applicate come etichette a contenitori di scenari diversi, a seconda di quello che fa comodo ai potenti. Chi è il terrorista? Alla sicurezza di chi si allude? Di che cosa è oblio questa sbandierata memoria? Che cosa si intende per democrazia? Si è infatti ben visto che quando un popolo elegge democraticamente una rappresentanza a cui l'Occidente è ostile - come nel caso di Hamas - allora la parola democrazia non viene più sbandierata, si trascura la volontà della maggioranza e il popolo che ha "sbagliato" a dare il proprio voto viene punito affamandolo e bombardandolo, chiuso in una prigione a cielo aperto, senza uscite, come è la Striscia di Gaza. E chi, alle nostre latitudini, si sofferma a distinguere fra terrorismo e resistenza? "Io starò sempre dalla parte dei perdenti" dichiara la Roy, e prendendo a prestito le sue parole, io, appassionatamente arrabbiata, rispondo ai politically correct, vili Ponzio Pilato che conosco e a tutti quelli che ho la fortuna di non conoscere personalmente: "Perché dovremmo avere paura di arrabbiarci? Perché dovremmo temere i nostri sentimenti se sono basati sui fatti? Lo schema che oppone la ragionevolezza alla passione è assurdo, perché spesso un atteggiamento passionale è il risultato di un processo razionale. La passione non è sempre irragionevole. [...] Non credo nella passione irrazionale. Ma sono convinta che non esista nulla di meraviglioso quanto un'ardente passione intellettuale". In
Fight against terrorism? Safety? Memory? Democracy? These worn-out words, emptied of their authentic meaning, are scarecrows for fools, applied as labels to containers of different scenarios, depending on what suits the powerful. Who is the terrorist? Whose safety is alluded to? Of what is this vaunted memory forgotten? What is meant by democracy? In fact, it has been well seen that when a people democratically elects a representation to which the West is hostile - as in the case of Hamas - then the word democracy is no longer bandied about, the will of the majority is neglected and the people who have "made a mistake" in giving their vote are punished by starving and bombing them, locked up in an open-air prison. with no exits, as is the Gaza Strip. And who, in our latitudes, stops to distinguish between terrorism and resistance? "I'm always going to be on the losing side," Roy declares, and to borrow her words, I, passionately angry, respond to the politically correct, vile Pontius Pilate I know and to all those I am lucky enough not to know personally: "Why should we be afraid of getting angry? Why should we fear our feelings if they are based on facts? The scheme that opposes reasonableness to passion is absurd, because often a passionate attitude is the result of a rational process. Passion is not always unreasonable. [...] I don't believe in irrational passion. But I am convinced that there is nothing as wonderful as a burning intellectual passion." In