Cronaca di Guastalla 1837-1875 trascritta da Aldo Mossina - 9788862613712

Cronaca di Guastalla 1837-1875 trascritta da Aldo Mossina: Dal 1837 al 1875 Guastalla vive un periodo ricco di avvenimenti politici importanti che vede il passaggio dall'assetto politico nato dal Congresso di Vienna all'annessione al Regno di Sardegna, col passaggio prima al Ducato di Parma e Piacenza, poi al Ducato Estense di Modena e Reggio Emilia. Don Antonio Besacchi, attento osservatore di persone e fatti, è un prezioso e fedele testimonio delle aspettative della popolazione guastallese sorte ad ogni cambiamento di regime e puntualmente andate deluse. Egli riesce a cogliere, nella sua Cronaca, lucidamente pregi e difetti dei vari regnanti e a scindere le loro caratteristiche personali, talvolta positive, da quelle dei loro governi. Quando, a partire dal 1860, la Santa Sede e lo Stato italiano (e di conseguenza il clero e i cattolici italiani) entrano in conflitto per la politica anticuriale di quest'ultimo, don Besacchi non esita a schierarsi a fianco del Papa e non risparmia feroci critiche al Re Vittorio Emanuele II e ai suoi ministri.
From 1837 to 1875 Guastalla is going through a period full of important political events that sees the shift from political order emerged from the Congress of Vienna it was annexed to the Kingdom of Sardinia, with the transition first to the Duchy of Parma and Piacenza, then the Duchy of Este of Modena and Reggio Emilia. Don Antonio Bagul, keen observer of people and events, it is a valuable and faithful witness of the expectations of the population at each change of regime and Guastalla fate regularly disappointed. He captures, in his Chronicle, lucidly pros and cons of various rulers and to separate their personal characteristics, sometimes positive, from those of their Governments. When, starting from 1860, the Holy See and the Italian State (and therefore the clergy and Italian Catholics) come into conflict for the political anticuriale of the latter, don Bagul doesn't hesitate to stand alongside the Pope and spares no fierce criticism to King Vittorio Emanuele II and his ministers.