Senza giusta causa. Le donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale a Bologna negli anni '50 - 9788897992127

Senza giusta causa. Le donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale a Bologna negli anni '50: Tra la fine degli anni '40 e la metà degli anni '50 Bologna fu al centro di un fenomeno di portata nazionale, i "licenziamenti per rappresaglia politico-sindacale", che colpirono militanti del partito comunista, socialista o attivisti della CGIL. In quel periodo, la città emiliana fu la capitale per eccellenza della guerra fredda e venne segnata da un forte conflitto sociale e forme di repressione violente da parte del potere centrale e delle forze di polizia. Il ruolo delle donne nelle lotte contro i licenziamenti e la loro massiccia presenza tra i licenziati sono stati finora minimizzati se non addirittura ignorati dalle ricostruzioni storiche, dando vita ad una memoria collettiva declinata esclusivamente al maschile. Nella prima parte del volume, la ricerca storica di Eloisa Betti riporta alla luce la storia dimenticata delle donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale, svelando attraverso una pluralità di fonti non solo il ruolo femminile in quegli eventi ma anche la doppia discriminazione politica e di genere di cui quelle donne furono vittime. È dalla ricostruzione delle lotte e dei vari tentativi, dagli esiti più o meno felici, di ricostruirsi un percorso lavorativo dopo i licenziamenti, che emerge il coraggio con cui esse combatterono le discriminazioni nel tentativo di affermare i loro diritti di lavoratrici.
Between the end of the years ' 40 and the mid ' 50 Bologna was at the center of a national phenomenon, the "political reprisal dismissals-Union" which struck militants of Communist, Socialist or activists of the CGIL. At that time, the Emilian city was the capital of the cold war and was marked by a strong social conflict and violent forms of repression on the part of the Central Government and the police force. Women's role in the fights against layoffs and their massive presence among the retrenched so far have been minimized or even ignored by the historical reconstructions, creating a collective memory available exclusively to men. In the first part of the book, historical research by Eloisa Bailey brings to light the forgotten story of women fired in retaliation for Union political, revealing through a plurality of sources not only the female role in those events but also the double discrimination and gender policy of which those women were victims. And the reconstruction of the struggles and of various attempts, the results more or less happy, to rebuild a career path after the layoffs, which emerges the courage with which they fought discrimination in an effort to assert their rights as workers.