Aprire le porte. Per una scuola democratica e cooperativa - 9788832824988

Aprire le porte. Per una scuola democratica e cooperativa: Da quasi un ventennio - non diversamente da quanto, in varia misura, accade nel resto d'Europa - la scuola italiana è sottoposta a una pressione "riformatrice" che tende a subordinare gli assi formativi dei ragazzi a scopi economici e strumentali. È la scuola-azienda che oramai vediamo profilarsi nitidamente sotto i nostri occhi. Oggi i legislatori europei e italiani chiedono che già a partire dai 5-6 anni i bambini sviluppino attitudini alla competizione, a fare impresa, ad "assumersi rischi", ecc. Con la legge della "Buona Scuola" e l'alternanza scuola-lavoro si pretende addirittura di risolvere il «problema della disoccupazione in Italia» - questione mondiale che ha bisogno di ben altra cura - facendo perdere sino a 400 ore di studio ai nostri ragazzi, spesso sottoposti a sfruttamento da imprese private. Il libro "Aprire le porte", opera a più mani di insegnanti, docenti universitari e studiosi di varia formazione, mette soprattutto a nudo gli errori e i danni di questa stagione di destrutturazione della nostra scuola. Ma al tempo stesso propone idee e linee riformatrici nuove in grado di rimettere questa istituzione al centro di un processo educativo non finalizzato al mercato del lavoro, ma alla formazione di persone in grado di affrontare le complesse sfide del nostro tempo.
For nearly two decades--not unlike what happens to varying degrees elsewhere in Europe-the Italian school is under pressure to "reform" that tends to make the training of boys in economic and instrumental axes. Is school-company that now mechanization clearly before our eyes. Today European and Italian lawmakers contend that already starting from 5-6 years children develop attitudes of competition, to do business, to "take risks", etc. With the law of "good school" and the alternation between school and work it doesn't even solve the problem of unemployment in Italy ????-world issue that needs a very different care-wasting up to 400 hours of study to our kids, often subjected to exploitation by private companies. The book "open doors", collaborative work of teachers, University professors and scholars of various training, puts especially bare errors and damage of this season of disintegration of our school. But at the same time offers new ideas and reform lines able to bring this institution at the Centre of an educational process not finalized in the labour market, but to train people capable of addressing the complex challenges of our time.