Orche e altri relitti. Sulle forme del romanzo in Stefano D'Arrigo - 9788822900852

Orche e altri relitti. Sulle forme del romanzo in Stefano D'Arrigo: Ogni epoca di crisi lascia relitti dietro di sé: lo sanno i protagonisti di Horcynus Orca (1975), i pescatori di Cariddi che quasi con disappunto assistono alla morte del loro incubo più feroce, l'orca assassina. All'indomani della seconda guerra mondiale, quando l'Italia entra nella fase decisiva della modernizzazione, Stefano D'Arrigo racconta la fine del mondo premoderno senza cedere alla tentazione di mitizzarlo: mentre sotto gli occhi del lettore si dispiegano gli scenari arcaici del viaggio di 'Ndrja Cambrìa, la voce che li racconta guida in maniera quasi subliminale nella direzione opposta. D'Arrigo non è un creatore di miti, ma un distruttore: da Hölderlin (su cui si laurea nel 1942) e soprattutto da Gogol' (di cui riscrive Le anime morte ambientandole in Sicilia) ha appreso come recuperare eroi e valori del passato mettendoli a distanza, rappresentandoli appunto come relitti. Le sue «riplasmazioni» di lingue e generi letterari ricordano quelle «formazioni di compromesso» che negli stessi anni Ernesto de Martino indagava sul piano antropologico. Dalle poesie di Codice siciliano (1957) fino alla prosa spezzata di Cima delle nobildonne (1985) vediamo così emergere lo sguardo comprensivo ma disincantato, a volte persino comico, di uno scrittore pienamente moderno, che per potenza inventiva della lingua Primo Levi collocherà sul «meridiano della salvazione del riso» insieme a Porta, Belli e Rabelais.
Every era of crisis leaves wreckage behind him: know the Horcynus Orca (1975), the fishermen of Charybdis which almost with regret the death of their nightmare fiercer, the killer whale. In the aftermath of World War II, when Italy enters the decisive phase of modernization, Stefano D'Arrigo tells the end of the pre-modern world without yielding to the temptation to mitizzarlo: while under the eyes of the reader to unfold the archaic scenarios of ' Ndrja Cambr??a, the voice that tells them almost subliminal driving in the opposite direction. D'Arrigo is not a creator of myths, but a destroyer: H??lderlin (on which he graduated in 1942) and especially by Gogol (dead souls TheForce.NET rewrites in Sicily) has learned how to retrieve heroes and values of the past by putting them at a distance, represented just like wrecks. His "language and literary changes ' include ' compromise formations" that in the same period, Ernesto de Martino was investigating on the anthropological level. From poems of the Sicilian Code (1957) to the prose broken by Top for noble women (1985) thus we see emerge look sympathetic but disenchanted, sometimes even comic, of a writer fully modern, inventive power of language that Primo Levi be placed on the ??Meridian?? rice along with Port of salvation, beautiful and Rabelais.